AlpinismoAlta quota

Tutto quello che c’è da sapere sulla primavera in Himalaya

Con la primavera che avanza i programmi in Himalaya degli alpinisti stanno iniziando a delinearsi, come anche i trend della stagione e i progetti più interessanti.

Everest (8848m)

Iniziamo dal Tetto del Mondo, che come ogni anno attira la maggioranza delle spedizioni, soprattutto commerciali. Anche se quest’anno, almeno per il momento, i numeri sembrano molto più bassi delle recenti stagioni, ma potrebbe essere che molte conferme arrivino solo nelle prossime settimane a causa della situazione incerta a livello mondiale tra pandemia e guerra in Ucraina.

Gli Icefall Doctos hanno già concluso il fissaggio della via fino a campo 2 e il campo base inizierà a popolarsi non appena gli alpinisti avranno concluso il trekking di avvicinamento e l’iniziale fase di acclimatamento nella Valle del Khumbu.

Tra i protagonisti da seguire c’è certamente Marc Batart (detentore dal 1998 del record di velocità di salita senza ossigeno dal versante sud con 22 ore e 30 minuti) sia per l’obiettivo di tornare in vetta senza ossigeno per festeggiare i 70 anni, ma anche per capire se riuscirà davvero a sfruttare il percorso alternativo aperto dal francese questo autunno per raggiungere C2 evitando la pericolosa Icefall. Con lui il figlio Alan, guida alpina, e Pasang Nuru Sherpa con il figlio Tengi.

All’Everest ci sarà anche Andrea Lanfri, con l’obiettivo di proseguire la sua scalata alle Seven Summit. Al momento si sta acclimatamento lungo il trekking che lo porterà ai piedi della montagna, dove finalmente svelerà quale record vorrà tentare, come raccontato prima della partenza: “Avrò delle protesi molto speciali, con cui voglio tentare un Guinness World Record. Lo farò non appena arrivato al campo base e sarà una sorpresa per tutti”.

Alla ricerca della riconferma del record c’è invece Kami Rita Sherpa, che vuole toccare la vetta dell’Everest per la 26esima volta. È già al campo base a guidare la squadra degli Icefall Doctor. Al Tetto del Mondo c’è anche Lhakpa Sherpa, la sua sarebbe la decima volta in cima.

L’australiano Ken Hutt, 62 anni, vuole invece volare con il parapendio dalla vetta del Tetto del Mondo. Non un’impresa nuova, ma la segnaliamo. Si sta parlando anche della prima spedizione di tutti alpinisti neri: il gruppo è formato da 11 alpinisti afroamericani.

Lhotse (8516m)

Spostiamoci alla sorella più piccola dell’Everest. Quest’anno di rilevante sul Lhotse c’è da segnalare solo il nuovo tentativo alla parete sud da parte di Hong Sun-Taek. Al momento non ci sono aggiornamenti rispetto a quanto già via abbiamo raccontato.

Al Lhotse, lungo la normale, ci sarà anche Sophie Lavaud con l’intenzione di scalare il tredicesimo 8000. Oltre alla quarta montagna del mondo le manca solo il Nanga Parbat.

Kangchenjunga (8586m)

In arrivo sotto la terza montagna della Terra c’è il nostro Marco Confortola a caccia dell’undicesimo 8000, come ci ha raccontato nell’intervista che abbiamo pubblicato ieri. Il valtellinese salirà senza ossigeno dalla via normale.

Al Kangchenjunga sono attesi anche Peter Hamor, Horia Colibasanu e Marius Gane. Al momento in Nepal c’è solo Hamor a sbrigare le faccende burocratiche, mentre i suoi compagni rumeni sono ancora in patria ad allenarsi nell’incertezza della situazione della confinante Ucraina. Si è parlato nelle scorse settimane che potessero avere come obiettivo la traversata del Kangchenjunga, che vorrebbe dire inanellare anche la cima del vicino Yalung Kang (8.505 m). Nulla è ancora confermato.

Proverà a scalare il Kangche prima e il Makalu dopo Sanu Sherpa, così da avvicinarsi a completare il suo progetto 2x14x8000, ossia scalare tutti i 14 8000 due volte (gli manca anche il Gasherbrum I).

Makalu (8463m)

Il Makalu solitamente poco frequentato, anche perché tra gli 8000 più difficili, quest’anno pare essere in gran voga. A tentare la quinta montagna del Pianeta tutti senza ossigeno ci sarà Carla Perez, Nicolas Miranda e Adrian Ballinger, quest’ultimo proverà anche a sciare della vetta.

Al Makalu ci sarà anche una super sorpresa, ma va ne parleremo tra qualche giorno.

Dhaulagiri (8167m)

Al momento sulla settima montagna della Terra la fase di allestimento della via da parte degli sherpa è molto avanzata grazie alla squadra di Mingma G. Sherpa che ha posizionato le corde fino a C3.

Secondo quanto riportato dal team la montagna è in ottime condizioni. Una buona notizia soprattutto per il veterano 83enne Carlos Soria, che è al suo tredicesimo tentativo di scalare il suo tredicesimo 8000, in caso di successo gli mancherebbe solo lo Shisha Pangma.

Annapurna e Manaslu

Non si segnalano progetti particolari all’Annapurna, mentre al momento non sono stati rilasciati permessi per il Manaslu. Ma è presto per depennarli dalla lista degli 8000 da seguire questa primavera, potrebbero esserci spedizioni in arrivo all’ultimo.

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