Libri

Cinque libri appena usciti che parlano delle Terre alte

In occasione della Giornata mondiale del libro, Montagna TV suggerisce alcuni dei più interessanti volumi giunti in libreria nei mesi appena trascorsi

E’ un periodo di grande effervescenza per l’editoria di montagna. Sugli scaffali delle librerie arrivano in continuazione volumi di notevole interesse, opera a volte di alpinisti ma anche di scrittori che ambientano sulle Terre alte i loro testi (di recente abbiamo pubblicato la recensione di La Montagna delle Illusioni. E non mancano le biografie, non di rado dedicate a protagonisti della montagna, ai quali sono state dedicate fino a oggi solo pochissime righe, come quella dedicata alla figura di Claude Barbier.

Ecco allora una sintetica scelta di libri che, proprio perché usciti da poco, probabilmente non avete ancora letto.

La montagna sacra – Enrico Camanni  (Laterza)

La montagna sacra di Enrico Camanni
La montagna sacra di Enrico Camanni

Tante le domande che pone (e che si pone) Enrico Camanni. Le montagne esistono perché noi possiamo scalarle, possiamo camminarci, possiamo sciarci? Ha senso, in un ecosistema così fragile, perseguire un modello di sviluppo fondato sulla crescita, sull’aumento anno dopo anno di turisti e di impianti? Perché altre culture, dall’Himalaya alle Ande, hanno immaginato l’esistenza di montagne sacre, luoghi da cui l’uomo dovesse restare lontano? Cosa ci insegna questa idea di limite?
Camanni porta ad esempio la proposta  del 2022 di dichiarare il Monveso di Forzo, tra la Val Soana e la Val di Cogne, “montagna sacra” e di non calpestarne più la vetta. Una proposta che ha acceso un grande dibattito, dividendo il mondo degli ambientalisti e dei frequentatori della montagna. E non solo. Ma una cima non sottomessa ai capricci dell’uomo, sull’esempio di quanto avviene da secoli in Himalaya e sulle Ande, è la strada giusta per ritrovare il senso del limite che abbiamo perso?

 

La montagna non dimentica – Mayeul Aldebert e Aubin Aldebert (Solferino)

La montagna non dimentica
La montagna non dimentica

Da una parete all’altra, di vetta in vetta, si susseguono le storie vere di grandi successi, tragici incidenti, scoperte incredibili e solitudini estreme. L’alpinismo in tutta la sua grandezza.

Dalla salita al Mont Aiguille del 1492 alla prima solitaria invernale della Rolling Stones, sulla parete nord delle Grandes Jorasses (2022), passando per il Monte Bianco e il Cervino, la drammatica lotta sulla parete nord dell’Eiger, la tragedia del Frêney a cui sopravvissero Walter Bonatti e Pierre Mazeaud: la conquista delle Alpi è un romanzo d’avventura. La memoria, si sa, agisce in modo selettivo: ad alcuni dei suoi protagonisti – giramondo, soldati, grandissimi alpinisti e scalatori – ha regalato durevole fama, altri sono totalmente dimenticati. In ogni caso, tutti sono stati veri pionieri delle vette.

Per loro batte il cuore di questo libro che, come la montagna, non dimentica. Sono loro personaggi e interpreti di una lunga, avvincente epopea, raccontata dai fratelli Aldebert con una passione pari alla profonda conoscenza di figure, paesaggi, episodi.

150 acri – Melinda Moustakis (Atlantide)

150 acri
150 acri

Alaska, 1956. Marie, poco più che adolescente, si trova a Anchorage, sulla Baia di Cook, in visita a sua sorella più grande, Sheila,  che vive lì con il marito Sly. Quando nell’unico locale della zona, il Moose Lodge, il suo sguardo incontra quello di Lawrence, il giovane uomo le si avvicina e le dà un pezzetto di carta su cui ha scritto solo due parole: 150 acri. Lei, a sua volta, risponde con l’indirizzo del trailer dove è ospite di Sheila. Pochi giorni dopo, Lawrence e Marie, quasi senza conoscersi, decidono di sposarsi e raggiungono i 150 acri di lande selvagge  per farne insieme la propria casa.

Per Lawrence costruire una casa e fare una famiglia con Marie significa cercare di non sentirsi più estraneo a ogni cosa che lo circonda; per Marie quella terra e il matrimonio con Lawrence rappresentano la fuga dal futuro vuoto e il sogno di una vita migliore.

Nei mesi successivi, mentre lavorano per fare di quei 150 acri un luogo che possano davvero chiamare casa, Lawrence e Marie dovranno affrontare non solo animali feroci e l’immensa solitudine che li circonda, ma anche, e soprattutto, ciò che l’uno dell’altra non conoscono e neppure immaginano.

L’uomo e l’orso possono convivere?- Filippo Zibordi (Dedalo)

L'uomo e l'orso
L’uomo e l’orso

Il possente orso bruno e il minuscolo ermellino, la sfuggente martora e la cosmopolita volpe, l’elegante lince  e il goffo tasso e poi il lupo, lo sciacallo  e la lontra.

Nove specie alpine  appartenenti all’Ordine dei Carnivori  per altrettanti capitoli, ognuno dei quali incentrato su una ricerca di campo o su un incontro “particolare” dell’autore: sono lo spunto per trattare tematiche di stretta attualità in un mondo fragile e in rapida mutazione e per capire  quali sfide devono essere affrontate,  con urgenza, per evitare che anche  le nostre montagne soccombano all’Antropocene.

Un racconto  autobiografico di uno zoologo che ci porta con sé sul campo per riflettere  sul riscaldamento climatico, sulle invasioni biologiche e sull’inquinamento, ma soprattutto sul tipo di rapporto che possiamo avere con gli animali  selvatici che vivono intorno a noi.

 

La vetta della vita – Matteo Della Bordella (Rizzoli)

La Vetta della Vita di Matteo Della Bordella
La Vetta della Vita di Matteo Della Bordella

«Il Cerro Torre è un fulmine al contrario, un lampo scagliato dalla terra in direzione delle stelle».

Così scrive Matteo Della Bordella, raccontando la sua montagna del cuore, un polo magnetico intorno a cui ha gravitato a lungo, attratto e respinto al tempo stesso, un baluardo inespugnabile, separato dalla civiltà da un mare di neve e ghiaccio. Il libro, però, non si limita a racconti di alpinismo e spedizioni patagoniche.
Per  Della Bordella questo è il momento delle riflessioni, Perché a causa del cambiamento climatico anche sulla sua vetta molte cose stanno cambiando.

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