AlpinismoAlta quota

Paradosso Everest: più guide sherpa che clienti in vetta

Il 29 maggio è stata chiusa dal personale sherpa la via di salita attraverso la Khumbu Icefall ponendo ufficialmente fine alla stagione alpinistica dell’Everest. A togliere scalette e corde gli IceFall doctor del Sagarmatha Pollution Control Committee, che a inizio aprile avevano allestito il tutto. Un gran lavoro che si ripete ogni anno. Anche sulle altre montagne nepalesi le spedizioni hanno concluso le proprie attività tornando a Kathmandu per rientrare a casa.

Come è andata

Chiuso il grande circo, è ora possibile fare un bilancio della stagione primaverile 2022. Malgrado le previsioni iniziali non ottimistiche, a causa di qualche strascico della pandemia e della guerra russa in Ucraina, i numeri hanno in parte smentito le attese. Non totalmente, però: problemi logistici hanno in gran parte ridotto il numero di indiani, solitamente molto presenti, e ovviamente sono mancati gli alpinisti ucraini e molti russi.

Inoltre, anche quest’anno c’è stata la totale chiusura agli stranieri delle montagne da parte della Cina, la motivazione è ancora una volta sanitaria. Considerando la politica zero-Covid e quanto è successo a Shanghai, la decisione non stupisce affatto. Solo 50 alpinisti cinesi, divisi tra una spedizione commerciale e un’altra scientifica, hanno avuto l’opportunità di scalare l’Everest.

Per quanto riguarda il Nepal, sono stati rilasciati 986 permessi ad alpinisti stranieri divisi su 27 montagne, per un totale di circa 4 milioni di dollari di entrate.

La buona notizia è che ci sono stati, rispetto ad altri anni, pochi incidenti mortali. In totale sono sei le vittime sugli 8000: tre all’Everest a causa di malori, una al Lhotse sulla parete sud per una valanga; una al Kangchenjunga per sfinimento e infine greco Antonios Sykaris, anch’esso per mal di montagna dopo aver raggiunto la vetta del Dhaulagiri senza ossigeno.

EverestER, presidio medico di primo soccorso presente al campo base del Tetto del Mondo, a chiusura stagione ha riportato di aver visitato un totale di 419 persone, sia per malesseri connessi alla quota che per altre ragioni di salute.

Everest, più sherpa che clienti in vetta

I dati più significativi arrivano ovviamente dall’Everest. Grazie a una stagione anomala con il meteo particolarmente stabile, secondo le stime di Alan Arnette, sono saliti in vetta in 640, un numero paragonabile ad altre stagioni pre-covid. Il tasso si successo è del 74% circa.

Se scomponiamo il numero, quello che colpisce maggiormente è che 240 sono clienti e 399 guide sherpa (bisogna tenere in conto anche che molti sherpa vanno in vetta più volte nella stessa stagione accompagnando clienti diversi). Vuol dire che il rapporto cliente-sherpa è di 1:1,7, il più alto nella storia dell’Everest.

Non solo più sherpa, ma si segnala anche più bombole di ossigeno a partire già dai campi bassi. A questo si aggiunge anche un utilizzo più disinibito degli elicotteri per trasportare non solo il materiale sulla montagna (e questo è bene perché evita che gli sherpa transitino molte volte attraverso la pericolosa IceFall), ma anche per spostare gli alpinisti dal campo base ai villaggi posizionati a quote più basse per riposare dall’altitudine. Un tempo, chi decideva di intraprendere questa strategia, lo faceva scendendo a piedi.

Come sono andati gli italiani

In Himalaya questa primavera erano presenti sei italiani.

Andrea Lanfri è riuscito, accompagnato da Luca Montanari, a coronare il suo sogno di raggiungere la vetta dell’Everest. Arrivando al campo base si è portato a casa anche un record di velocità. Ha dovuto usare nella parte finale l’ossigeno supplementare, malgrado non lo avesse previso, ma lo ha subito dichiarato e la sua rimane una bella salita di rivincita e grande ispirazione.

Nulla da fare invece per Gnaro Mondinelli e Roberto Manni che hanno dovuto rinunciare sul Makalu poco sotto la vetta.

Ha toccato la vetta dell’Annapurna senza ossigeno supplementare e supporto sherpa Giampaolo Corona, purtroppo l’alpinista ha avuto dei problemi a scendere perdendo la via per C4. Con una veloce e perfetta operazione di soccorso con l’elicottero, Corona è stato prelavato da 7200 metri e trasportato in ospedale per trattare i gravi congelamenti.

Al Kanchenjunga era presente Marco Confortola che il 6 maggio ha dichiarato sui social di aver raggiunto la cima nel primo pomeriggio del 5 maggio.

Salite degne di nota

Tra le salite più rilevanti della stagione c’è certamente quella di Nirmal Purja, che ha concatenato in 22 ore l’Everest e il Lhotse senza ossigeno supplementare. Come abbiamo avuto modo di spiegare, non si tratta della famigerata traversata Everest-Lhotse, che nella teoria consiste in: salire l’Everest, scendere a Colle Sud (il colle più alto che unisce le due montagne) da dove ripartire a salire in direzione vetta del Lhotse scalando lungo la cresta (come fece Urubko nel suo tentativo) e rimanendo quindi costantemente nel punto più alto possibile. Nirmal una volta sceso a Colle Sud si è invece riportato sulla normale del Lhotse, che significa traversare dritto da Colle Sud scendendo qualche centinaio di metri (quasi fino alle fasce gialle) per prendere il canale che porta in vetta al Lhotse (nella seconda foto della gallery abbiamo segnato le due diverse vie). Sono minuzie, tecnicismi, quella di Purja è un’impresa eccezionale.

Sono sicuramente da segnalare anche una salita e una discesa sul Makalu. Karl Egloff e Nico Miranda hanno realizzato il record di velocità scalando la montagna in 17 ore e 18 minuti. Andrain Balliger ne ha invece compiuto la prima discesa con gli sci. Tutti senza ossigeno supplementare.

Bella salita anche quella in autonomia e senza ossigeno supplementare di David Gottler sull’Everest.

Tags

Articoli correlati

2 Commenti

  1. Che strano, quest’anno nessun marine che sale in canottiera con in spalla un vogatore, nessun apericena al colle Sud, nessuna discesa con il bob di plastica rosso, insomma: nessun “vero alpinista”!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close