AlpinismoAlta quota

Nirmal Purja, doppietta Everest-Lhotse senza ossigeno a tutta velocità

Nirmal Purja, anno dopo anno, impresa dopo impresa sta racimolando record, uno fra tutti la prima ascesa invernale del K2 senza uso di ossigeno supplementare.

Questa stagione è impegnato come guida per la sua agenzia accompagnando clienti e nel contempo collezionando ulteriori successi tra i Giganti della Terra, anche senza fare uso di bombole. Dopo aver toccato la cima del Kangchenjunga (8586 m) lo scorso 7 maggio, si è spostato al campo base Everest/Lhotse per mettere a segno una nuova impresa: salire la cima dell’Everest (8849 m) e quella del Lhotse (8516 m) in 26 ore, un tempo eccezionale.

Domenica 15 maggio era sul Tetto del Mondo, lunedì 16 raggiungeva la quarta montagna più alta del Pianeta.

Nims ha potuto beneficiare di una finestra meteo perfetta, e delle corde installate in precedenza su entrambe le vette. Insieme a lui e ai suoi sherpa i suoi clienti, Nirmal è stato però l’unico alpinista senza maschera.

Toccata la vetta dell’Everest alle 8 a.m. (ora locale) del 15, il gruppo ha successivamente lasciato il Colle Sud alle 3.30 del mattino per arrivare in vetta alle 10 a.m. del 16 maggio.

Una impresa per pochi

Nel corso del Project Possible, con l’ausilio dell’ossigeno, Nirmal aveva già portato a casa la doppietta dei due Ottomila, il 22 maggio 2019, in un tempo eccezionale: meno di 10 ore. Conquistare entrambe le vette nella medesima stagione, senza fare uso di ossigeno supplementare, è altra cosa, un obiettivo per pochi.

Sono soltanto 4 gli alpinisti riusciti nell’impresa prima di Nirmal: Jozef Just nel 1988 (Lhotse 28 settembre – Everest 17 ottobre), Anatoli Boukreev nel 1996 (Everest 10  maggio – Lhotse 17 maggio), Mahdi Amidi Ahang nel 2011 (Everest 13 maggio – Lhotse 21 maggio) e Juan Pablo Mohr nel 2019 (Lhotse 16 maggio – Everest 23 maggio). Basta dare uno sguardo alle date per rendersi conto che la velocità con cui Nirmal ha portato a termine l’accoppiata è da record. Un nuovo Guinness da aggiungere in lista.

I record collezionati da Nirmal in una settimana o poco più sarebbero in realtà due. I tre Ottomila sono stati infatti saliti senza ossigeno supplementare in 8 giorni, 23 ore e 10 minuti.

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10 Commenti

  1. Impresa alpinistica storica.
    Non vorrei sbagliarmi ma credo non sia giusto paragonare, nemmeno minimamente, questo concatenamento con gli altri citati, questa dovrebbe essere una prima assoluta perché non sono scesi oltre il Colle Sud.

    1. Con la dovuta premessa che l’impresa di Nirmal è eccezionale, in realtà non è esattamente la “famigerata” traversata Everest-Lhotse. Questo perché nella teoria consiste nel salire l’Everest e poi scendere a Colle Sud (colle più alto tra le due montagne) e poi salire il Lhotse lungo la cresta (come fece Urubko nel suo tentativo al tempo). Da quel che si può capire Nirmal una volta a Colle Sud si è riportato sulla normale del Lhotse, che significa traversare dritto scendendo qualche centinaio di metri (quasi fino alla fasce gialle) e prendere il canale che porta in vetta al Lhotse. Quindi quello di Nirmal sempre in teoria sarebbe un concatenamento, paragonabile agli altri citati.

      Ora, stiamo parlando davvero del sesso degli angeli…minuzie, tecnicismi senza reale importanza. Impresa eccezionale, ripetiamo.

  2. Stavo pensando: ma non l’ha fatta mai nessuno la traversata a ferro di cavallo Nuptse, Lhotse, Everest?
    Per capirsi, salire dal nepal sul Nuptse, cresta fino al Lhotse, colle sud, Everest e poi scendere dal versante Tibetano. Mi sembra una cosa pazzesca. L’ha mai fatto nessuno?

    1. Fatta nessuno, pensata in tanti.
      Messner l’ha definita il prossimo passo nell’evoluzione alpinistica himalayana.
      Ma se pensi che ancora non è stata fatta la sola traversata Everest – Lhotse, (visto quanto fatto da Nims in questa occasione sicuramente lui fisicamente credo potrebbe farcela, ma penso gli manchino le competenze tecniche per salire in assenza di corde fisse con stile alpino) l’aggiunta del Nupste rende il tutto futuristico.

      1. Sfida appassionante allora. Se anche Messner la definisce così staremo a vedere chi riuscirà nell’impresa! Grazie per la risposta;)

    2. No, nemmeno quella più difficile Lhotse Shar, Lhotse.
      Però qualcuno molto forte ha tentato, anche da solo e senza tanti soldi 🙂

  3. mica per insinuare il dubbio…ma se salgo in 10 con i miei fidati amici e 9 hanno l’Ox…non è che mi attrezzano la via loro e qualche volta mi fanno dare una boccata?

    1. Qualche boccata speriamo di no, altrimenti perde tutto di valore. Però anche Messner distingue tra la salita senza ossigeno in periodo “turistico” e non. Un conto è salire con traccia battuta, campi allestiti e supporto logistico, un altro è farlo solamente con le proprie forze, senza altri aiuti.
      Questa in ogni caso non vuole essere una critica a quello che ha fatto Nims, perchè io non muovo nemmeno il c..lo dal divano 😀

    2. Ho sentito dire dai compagni che spesso quelli che dicono di essere saliti senza ossigeno, in tenda la notte tengono vicina e aperta un poco una bombola 🙂
      Come dice Gottler ci vorrebbe un ritorno all’onestà 🙂

      Nirmal ha dimostrato nel bene e nel male di essere andato oltre le nostre concezioni delle salite sulle normali in tutte le stagioni….. ha come ridicolizzato l’alpinismo delle masse.

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