Cronaca

Tragedia sul Dhaulagiri, Antonios Sykaris muore in discesa dalla vetta

Il Dhaulagiri, primo 8000 scalato durante questa primavera, si registra anche la prima tragedia della stagione. L’alpinista greco Antonios Sykaris è deceduto durante la discesa dalla vetta (8.167m), raggiunta ieri alle 12.50 ora locale, a poca distanza da C3.

Purtroppo, è accaduto quanto di peggio può accadere in una spedizione di alpinismo. Antonios ha perso la vita mentre scendeva dalla vetta. A un’altitudine di 7.400m molto vicino al campo 3, alle 4:00 del mattino ora del Nepal, dopo un grande sforzo fisico e mentale e la mancanza di ossigeno supplementare” si legge nella nota rilasciata dal profilo ufficiale dell’alpinista.

Ad anticipare la notizia questa mattina il quotidiano The Himalayan Times riportando fonti del campo base, che confermano che Sykaris è deceduto per sfinimento. Insieme a lui c’era Dawa Sherpa, che ora è in attesa di una squadra di soccorso a C3. L’agenzia Seven Summit, per cui lavora Dawa, si è già attivata per salire ad assistere lo sherpa e recuperare il corpo del greco.

Antonios Sykaris

Antonios Sykaris aveva 59 anni e una grande esperienza alpinistica alle spalle. Secondo i numeri riportati dal suo sito web, aveva intrapreso 66 spedizioni in giro per il mondo e aperto 615 vie alpinistiche e di arrampicata sulle pareti della Grecia e non solo. La carriera in Himalaya inizia nel 1996, proprio con un tentativo sul Dhaulagiri. Negli anni ha scalato Everest, Kangchenjunga, Manaslu, Lhotse e Annapurna. Il suo obiettivo era di completare tutti e 14 gli 8000 e diventare il primo alpinista greco a riuscirci.

Durante la stagione 2019/20 aveva partecipato alla spedizione invernale al K2. Si era ritirato da C3 a causa di congelamenti dopo aver trascorso la notte al freddo per i problemi logistici riscontrati al campo, dove mancavano tende e bombole per tutti. Una situazione denunciata dallo stesso Sykaris una volta in ospedale a Skardu. Il greco durante la discesa aveva anche assistito all’incidente in cui ha perso la vita Atanas Skatov.

Tanti pensieri sono passati nella mia mente, quelli che tutti noi abbiamo e che a volte funzionano in modo scoraggiante per i nostri grandi progetti, per gli obiettivi così difficili della nostra vita. Le parole di un mio conoscente che spesso mi dice: ‘È abbastanza… Dio ti ha dato tutto, perché rischi la vita, perché lasci tutto alle spalle!’” scriveva Sykaris in un post su Instagram il giorno della partenza per il Nepal sotto a una foto in cui abbracciava la nipotina di quasi due anni e la sua famiglia. “Abbassai lo sguardo e i miei occhi caddero su un suo libro intitolato ‘Myrto e la montagna’ di Kim Hilgard. Myrto è una mosca che vuole scalare un’alta montagna. Myrto, che sapeva la verità sui grandi progetti, dice: ‘Non ascoltare quelli che ti dicono che non ce la puoi fare, ascolta chi dice che ce la puoi fare e quando hai grandi progetti inizia subito a non pensare agli ostacoli e ai sacrifici che devi fare per realizzarli… Pensa solo che ci riuscirai’. E Myrto ha raggiunto la cima della montagna! Signore e signori, per la 67esima volta nella mia vita, riparto per una spedizione alpinistica fuori dalla Grecia. Parto per la quarta volta sul monte Dhaulagiri, questa volta voglio davvero riuscire per me, per l’alpinismo greco, per i miei amici che sono scoparsi lì, per la corona dell’Himalaya, ma anche per qualcos’altro, la mia nipotina! Andiamo allora insieme al vertice! Perché la vetta che ci meritiamo è quella a cui non abbiamo mai rinunciato!

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