Gente di montagna

Nirmal Purja

“Nims non ha solo un’eccezionale resistenza fisica: è un leader con grandi capacità nella gestione economica e nell’organizzazione logistica.”

Reinhold Messner

Ex membro delle squadre speciali inglesi, ha scalato tutti i 14 Ottomila in 6 mesi e 6 giorni. Nirmal “Nims” Purja è uno dei 10 alpinisti nepalesi ad aver realizzato la prima salita invernale del K2, detiene inoltre il record di velocità per aver scalato, in sole 48 ore, Everest, Lhotse e Makalu. Spesso criticato per il suo stile spavaldo e sfrontato con cui comunica il suo alpinismo, è salito alla ribalta della cronaca nel 2019, quando ha dato avvio al “Project Possible”, per l’appunto la salita di tutti gli Ottomila in 189 giorni. Fino a oggi quello che ha annunciato l’ha sempre portato a termine.

La vita

Nato in Nepal, nell’area del Dhaulagiri, il 25 luglio 1983, Nirmal Purja appartiene al popolo Gurkha. Venuto al mondo tra le montagne è cresciuto nell’area pianeggiante di Chitwan. Fin da ragazzo ha coltivato l’ambizione di seguire le orme paterne divenendo membro della Brigata Gurkha, corpo di élite del British Army. Sogno che diventa realtà nel 2003, compiuti i 18 anni. Nel 2009 entra a far parte dello Special Boat Service, corpo scelto della British Royal Navy, è il primo Gurkha a riuscirci. È qui che Nirmal scopre la sua passione per l’alpinismo, prima grazie a un addestramento che lo rende uno specialista del combattimento  in montagna e in ambiente artico poi grazie a una meticolosa preparazione che gli permette di mantenere un buon sangue freddo anche nelle situazioni più critiche. Nel 2018 lascia il servizio militare per dedicarsi completamente all’alpinismo.

L’alpinismo

Nel 2012 Nirmal Purja compie, durante un periodo di licenza, il classico trekking alle pendici dell’Everest. Subito ammaliato dalla vista della più alta montagna della Terra chiede alla guida che lo accompagna se lo può portare su una vetta. Di lì a poco eccolo raggiungere la cima del Lobuche East, facile Seimila della del ghiacciaio Khumbu.

Durante gli ultimi cinque anni di carriera militare Purja ha sempre continuato a praticare l’alpinismo come hobby nel tempo libero. Il suo primo Ottomila arriva nel 2014, quando riesce nella scalata del Dhaulagiri. Nel 2016 mette invece piede sulla più alta montagna della Terra, l’Everest. In questa occasione si trova anche a prestare soccorso a uno scalatore infortunatosi oltre quota ottomila. Come ha spiegato lo stesso Nirmal è in questa occasione che matura la decisione di effettuare le sue salite in altissima quota con l’ossigeno in modo da essere sempre lucido e reattivo in caso di necessità o bisogno.

Nel 2017, in maggio, guida un gruppo di colleghi della Brigata Gurkha sull’Everest per celebrare i duecento di servizio alla corona britannica. Dopo aver raggiunto la vetta dell’Everest si è spostato rapidamente si piedi del Lhotse e quindi del Makalu. Tutte e tre le salite sono state realizzate nel tempo record di 5 giorni. Tempo che nel 2019 abbassa di tre giorni.

Nel 2019 eccolo apparire sulla scena internazionale con un progetto che ha fatto strabuzzare gli occhi a molti: scalare i 14 Ottomila in un tempo massimo di sette mesi. Il mondo alpinistico non l’ha subito preso molto sul serio, ma ha dopo poco ha dovuto iniziare a ricredersi. Il 23 aprile 2019 Purja è in cima all’Annapurna, dando ufficialmente il via alla sua scalata da record che prende il nome di “Project Possible”. Un mese dopo l’inizio, il 24 maggio, conta sei Ottomila già saliti. Nel mese di luglio ne sale altri cinque. Infine, tra il 23 e il 29 settembre mette piede sui restanti tre. L’ultimo, lo Shisha Pangma, rimane in dubbio fino all’ultimo a causa della sua posizione interamente in territorio tibetano. Le autorità hanno fatto una discreta resistenza alla concessione del permesso di scalata, che alla fine gli è stato concesso permettendogli di completare il progetto in 189 giorni, ovvero 6 mesi e 6 giorni.

Il 16 gennaio 2021, insieme ad altri nove connazionali, è riuscito nella prima salita invernale del K2. Scalata realizzata senza uso di bombole d’ossigeno.

Le tappe del “Project Possible”

  • 23 aprile 2019, Annapurna (8091 m)
  • 12 maggio 219, Dhaulagiri (8167 m)
  • 15 maggio 2019, Kangchenjunga (8586 m)
  • 22 maggio 2019, Everest (8848 m)
  • 22 maggio 2019, Lhotse (8516 m)
  • 24 maggio 2019, Makalu (8481 m)
  • 3 luglio 2019, Nanga Parbat (8126 m)
  • 15 luglio 219, Gasherbrum I (8080 m)
  • 18 luglio 2019, Gasherbrum II (8035 m)
  • 24 luglio 2019, K2 (8611 m)
  • 26 luglio 2019, Broad Peak (8051 m)
  • 23 settembre 2019, Cho Oyu (8201 m)
  • 27 settembre 2019, Manaslu (8156 m)
  • 29 ottobre 2019, Shisha Pangma (8013 m)

I record

  • Più veloce a scalare tutti e 14 gli Ottomia: 6 mesi e 6 giorni.
  • Più veloce nella scalata dei 5 Ottomila più alti: 70 giorni.
  • Più veloce concatenamento di Everest, Lhotse e Makalu: 48 ore e 30 minuti.
  • Più veloce nella salita dei 5 Ottomila del Pakistan: 23 giorni.
  • Alpinista con il numero maggiore di Ottomila scalato in una sola stagione, i 6 raggiunti tra aprile e maggio 2019: 31 giorni.

Libri

Oltre il possibile. Un soldato, quattordici vette. La mia vita nella zona della morte, Solferino, 2020

“Il K2 invernale è stato una sfida bestiale. Credo fermamente che un’impresa di tale calibro non sia possibile se non hai un obiettivo o se è animata solo alla tua gloria personale.”

Nirmal Purja

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3 Commenti

  1. Sfidare le montagne e la Natura è una attività degli sciocchi.
    E se non muoiono si sentono dei.
    Più li conosco più mi sembrano strani gli esseri umani 🙂

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