AlpinismoAlta quota

Questo inverno parleremo ancora di K2 e Nanga Parbat

Manca davvero poco all’inizio della stagione invernale, che sembrava oramai già delineata nei suoi protagonisti con la coppia Txikon-Moro al Manaslu e il solitario Kobusch all’Everest. Scendendo di quota ci saranno poi i forti polacchi sullo Shipton Spire, 5.852 m in Pakistan.

Niente Manaslu per Sajid Sadpara

Mancherà all’appello invece Sajid Sadpara. I medici dell’ospedale di Kathmandu, dove è stato ricoverato per diversi giorni a causa del problema di salute sofferto la scorsa settimana all’Everest, gli hanno consigliato di riposare e così l’alpinista ha deciso di tornare in Pakistan. “Inshallah tornerò con nuove avventure” scrive sui social Sadpara, che non ha voluto fino ad ora chiarire quale sia stato il malessere che lo ha colpito. Riserbo è stato mantenuto anche dal capo spedizione Batard, che ha genericamente parlato anche lui di “problema medico”. In ogni caso, auguriamo una pronta ripresa a Sajid, che ha avuto certamente un anno molto difficile dopo la morte del padre Ali sul K2 lo scorso inverno.

K2 e Nanga Parbat

Per quanto riguarda le presenze, ci sono alcune novità: sembra infatti che torneremo a parlare dei due 8000 che hanno più tenuto banco durante gli scorsi inverni, il K2 e il Nanga Parbat.

Le notizie più certe si hanno circa il K2, che sarà tentato da una vera e propria outsider: la taiwanese Grace (Ko-Erh) Tseng. Se vi dice poco questo nome non è colpa vostra: l’alpinista di 28 anni ha fatto la sua prima esperienza nell’altissima quota sul Manaslu nel 2019, poi quest’anno ha deciso che non si sarebbe accontentata e ha infilato uno dietro l’altro Everest, Lhotse, Dhaulagiri e poi il Kanchenjunga (con lei c’era anche Gelje Sherpa, che lo scorso inverno faceva parte del team nepalese che ha conquistato il K2). Parliamo di montagne scalate come cliente, con l’utilizzo di ossigeno supplementare e il supporto di un folto gruppo di sherpa.

Se sarà sola o farà parte di una spedizione commerciale più ampia e chi saranno gli sherpa che l’accompagneranno non è dato ancora saperlo. Staremo a vedere, non troppo felici che il K2 in inverno sia diventato l’ennesima attrazione turistica.

Non si sa invece pressoché nulla del Nanga Parbat a parte che esiste un permesso di scalata per una squadra statunitense, che però potrebbe forse riservare sorprese. Anche in questo caso bisogna aspettare qualche altra settimana.

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