AlpinismoAlta quota

Con il Kangchenjunga Gelje Sherpa è un passo più vicino al suo record

Lo scorso 16 ottobre Gelje Sherpa ha toccato alle 13.00 ora locale la vetta del Kangchenjunga, 8.586m. La cliente Tseng Ko-Erg e il suo team composto da Nima Gyalzen Sherpa, Dakipa Sherpa e Pasang Rinjee Sherpa. È il primo successo autunnale sulla terza montagna della Terra da 17 anni.

Un successo che avvicina Gelje Sherpa al suo obiettivo: diventare il più giovane scalatore a salire tutti 14 gli 8000. Al momento è a quota 12, tra questi c’è anche il K2 salito in prima invernale con gli altri 9 compagni nepalesi. Gelje ha oggi 29 anni e il record da battere è quello dell’amico e spesso compagno di cordata (anche sul K2 lo scorso inverno) Mingma David Sherpa, che aveva chiuso la sua corsa a 30 anni. Ha tempo fino alla primavera 2023.

Ad oggi il giovane Sherpa ha già salito l’Everest (due volte), l’Annapurna, Makalu, Dhaulagiri, Nanga Parbat, Gasherbrum I, Gasherbrom II, Shisha Pangma, K2 (prima Invernale) e il Lhotse. Ha anche scalato il Manaslu, ben quattro volte, mai però toccando il punto più alto ma fermandosi sotto. Secondo la decisione dell’Himalayan Database questa “false vette” del passato rimangono validate e il sistema di convalida cambierà solo per il futuro, dalla stagione 2022. Quindi per Gelje non dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda il suo record, sebbene potrebbe anche valutare la prossima primavera di risalire la montagna e raggiungere la vera vetta del Manaslu per togliere ogni eventualità di contestazione, dato che l’approccio dell’Himalayan Database non è stato accettato da tutta la comunità alpinistica.

A parte questa questione, ha ancora da salire il Broad Peak, che dovrebbe tentare durante la prossima stagione estiva in Karakorum, e il Cho Oyu. È proprio quest’ultimo 8000, il sesto gigante della Terra, che potrebbe giocare un tiro mancino allo Sherpa a causa delle difficoltà di ottenere un permesso di scalata da parte della Cina, che non si sa nemmeno se aprirà dopo due anni le proprie montagne agli stranieri. Una soluzione potrebbe arrivare dall’amico Nirmal Purja, che ha da poco annunciato una spedizione al Cho Oyu per il prossimo autunno con l’obiettivo di aprire una nuova via normale nepalese, così da evitare agli scalatori tutte le complicazioni burocratiche cinesi.

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