Alpinismo

Valanga sul traverso: morti 7 alpinisti

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ISLAMABAD, Pakistan — Prima il crollo di un seracco, che ha spazzato via le corde fisse. Poi una valanga, che ha travolto e ucciso 7 alpinisti che stavano bivaccando nella neve. Sarebbe questa la tragica successione dei fatti accaduti ieri notte a 8.300 metri, sul K2. L’agghiacciante racconto arriva dalla voce degli alpinisti coreani sopravvissuti alla strage, che sono appena giunti a campo avanzato e hanno informato Mario Panzeri dell’accaduto e del fatto che Marco Confortola passerà probabilmente la notte a campo 2.

"Erano circa le otto del mattino – hanno raccontato i coreani a Mario Panzeri -. Stavamo tutti bivaccando nei pressi del traverso, cercando di capire come scendere dopo che il crollo del seracco aveva portato via le corde fisse. Improvvisamente un boato, poi la valanga… proprio sopra gli alpinisti. Ne ha portati via sette. Sono morti tutti".

E’ ancora più terrificante del previsto, la sequenza dei fatti accaduti nella maledetta notte tra l’1 e il 2 agosto sul K2. A raccontarlo, sono gli alpinisti coreani che si trovavano lassù, e che si sono miracolosamente salvati come Marco Confortola e pochi altri fortunati.

"Marco Confortola si trovava 15 metri più a sinistra del punto dove si è staccata la valanga – hanno detto i coreani -. Il distacco lo ha schivato per miracolo. Si è salvato perchè era all’estremità del traverso".

I coreani sono arrivati poco dopo le 19, ora pakistana, al campo avanzato. Anche loro, come Confortola, erano partiti questa mattina da campo 4 e sono scesi lungo lo sperone Abruzzi.

"Marco era più indietro di noi – hanno detto – si era fermato a campo 2 con i portatori che lo accompagnavano e un altro alpinista. Probabilmente loro si fermeranno lì per la notte e riprenderanno il cammino domattina all’alba".

Panzeri, dopo aver raccolto la testimonianza dei coreani, ha immediatamente informato Agostino Da Polenza che dall’Italia sta seguendo la vicenda e coordinando l’emergenza in accordo con l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri e l’Ambasciata italiana in Pakistan.

"Mario mi ha detto che domani mattina da campo 1 saliranno un americano e uno sherpa – racconta Da Polenza -. Andranno incontro a Marco e agli altri per dar loro una mano". Intanto, gli elicotteri restano allerta, pronti a decollare appena sarà possibile il recupero.

Intanto, al centro di soccorso del campo base, si cerca di ricostruire con precisione cosa sia accaduto lassù per capire quante persone siano ancora disperse. Dopo il racconto dei coreani, il bilancio di morti e dispersi, potrebbe anche essere più grave di quello già terribile di questa mattina, che parlava di 9 deceduti e 4 alpinisti spariti nel nulla.

Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa francese, sotto la valanga di cui si è appena avuta notizia sarebbero morti sicuramente tre sud coreani e due nepalesi. Forse anche il norvegese Rolf Bae che – sempre secondo i fancesi – sarebbe stato travolto sotto gli occhi della moglie Cecilie Skog arrivata invece al campo base nelle ore scorse.
 
Ma è ancora troppo presto per tracciare un bilancio definitivo di questi tragici giorni. Non esistono infatti informazioni ufficiali sull’identità degli alpinisti che mancano all’appello e la dinamica degli incidenti accaduti ieri, riferiti da fonti diverse in momenti diversi, non è ancora stata chiarita.
 

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