Alpinismo

Manni: sul K2 è peggio di una guerra

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BERGAMO — "Lassù è peggio di una guerra. Per fortuna Marco è in salvo, ma vorrei tanto essere ancora al campo 4 per dare una mano". Queste le parole di Roberto Manni, che alle 16 ora pakistana ha raggiunto il campo base del K2. Lì sta seguendo, con il cuore in gola insieme a Mario Panzeri, le tragiche vicende che si stanno susseguendo a ritmo incalzante sopra il campo 4 del K2.

"Gli olandesi dicono che Marco è cosciente e sta bene – racconta Manni, che siamo riusciti a raggiungere telefonicamente  -. E’ a campo 4 e passerà la notte lì. Per fortuna con lui c’è un medico, che gli ha dato i farmaci contro i congelamenti che tra l’altro sembrano meno gravi del previsto. Lassù ci sono anche due sherpa della nostra spedizione che domani aiuteranno Marco a scendere".

Il tono dell’alpinista è concitato, la voce preoccupata. Traspare con chiarezza che la situazione, al K2, è davvero terribile. "Lassù è peggio di una guerra – ripeteva  l’alpinista -. Davvero da non credere. Ieri l’alpinista serbo è precipitato davanti ai miei occhi. Era su un tratto facile, dopo il collo di bottiglia, e si è ribaltato all’indietro improvvisamente. Io non sono riuscito nemmeno a capire chi era, eravamo in 25 a salire, è stato tremendo".

"Dopo un’ora – ha raccontato Manni – mi hanno detto che era uno dei due serbi. Io stavo già male però. Ero partito con gli altrima vomitavo, barcollavo, ho dovuto tornare indietro . Volevo restare a campo 4 ad aspettare Marco, ma il medico americano mi ha ordinato di scendere perchè stavo troppo male, mi ha mandato al campo 2 con un alpinista americano".

Ora Manni si trova al campo base. Fisicamente sta bene, ma la tensione è alle stelle. A parte la buona notizia di Confortola che ha raggiunto le tende, la situazione sembra infatti farsi ogni minuto più grave.

"Qualcuno dice che i dispersi potrebbero essere 14 – raccontano Manni e Panzeri -. Pare che tre coreani fossero bloccati in quota, congelati dal ginocchio in giù. Uno dei soccorritori, forse uno sherpa, è precipitato insieme all’alpinista che stava salvando. Peggio di un bollettino di guerra. Peggio".

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