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Cinque rifugi solo per escursionisti aperti anche adesso in Valle d’Aosta

Dalla Valgrisenche alla Valpelline, dalla Val d’Ayas a Saint Barthelémy, ecco dove skialper e ciaspolatori possono anche in queste settimane trascorrere notti in quota. E poi ripartire per splendide escursioni in alta quota

Marzo è il mese delle grandi scialpinistiche in Valle d’Aosta. Lasciata assestare la neve caduta abbondante negli ultimi giorni ci si può spingere verso vette e colli anche ben al di sopra dei 3000 metri, in contesti naturali sempre grandiosi e sempre gratificanti. Ma ancora più piacevoli sono le notti trascorse nei rifugi aperti solo per escursionisti, in luoghi defilati rispetto ai caroselli sciistici, dove immergersi completamente nelle atmosfere delle terre alte, prima di spiccare il balzo verso quote ancora più elevate.

In tutta la Regione le occasioni per una full immersion nella natura non mancano, i cinque che presentiamo non sono certo gli unici. Alcuni rifugi aprono le porte solamente nei fine settimana ed è comunque indispensabile contattarli prima di mettersi in viaggio per verificare l’effettiva disponibilità. Ecco quindi, dopo quelli della Lombardia, del Piemonte, dell’Alto Adige, del Trentino e delle Dolomiti intorno a Cortina alcuni dei rifugi riservati agli escursionisti sulle montagne valdostane.

Rifugio Benevolo (2285 m) – Valle di Rhêmes

Arrivando al Rifugio Benevolo
Arrivando al Rifugio Benevolo

In fondo alla valle di Rhêmes spicca una montagna dal profilo inconfondibile. È la Granta Parey e il toponimo definisce bene la sua caratteristica principale. Ai piedi di questa enorme parete calcarea, sorge il rifugio Benevolo. Costruzione dalla lunga storia: costruito negli anni 20 dal Cai di Torino, intitolato nel 1930 all’alpinista Gian Federico Benevolo, fu poi seriamente danneggiato dalle truppe nazifasciste. Ristrutturato più volte negli ultimi anni, oggi dispone di 61 posti letto e rimarrà aperto fino all’8 maggio. Dal rifugio, a cui si accede in circa 1.30 ore dalla frazione di Thumel, si possono raggiungere 14 differenti cime: tra queste le classiche punta Galisia e punta Calabre, mentre sono più impegnative la Tsantelèina e la Granta Parey.

Rifugio Crête Sèche  (2410 m)  – Valpelline

Rifugio Crete seche
Rifugio Crete seche

Una casa in pietra circondata da torrioni e guglie innevate. Il Crête Sèche domina Bionaz dall’alto e presidia una delle zone più belle e selvagge della Valle d’Aosta. Il rifugio è gestito dalla famiglia Barailler che accoglie i visitatori con sfiziose marmellate alle cipolle e ai peperoni o con golosi gnocchi al Bleu d’Aoste. Per tutto il mese di marzo e di aprile il rifugio aprirà su prenotazione (minimo cinque/sei persone). Si raggiunge calzando gli sci o le ciaspole direttamente dal paesino di Bionaz in un paio d’ore. Da qui si parte, tra l’altro per le salite, sci ai piedi, per il Mont Gelé e verso la Trouma des Boucs.

Rifugio Magià (2007 m) – Saint Barthelémy

La vista dal Rifugio Magià
La vista dal Rifugio Magià

Un lungo vallone innevato che si snoda tra alpeggi e binari per lo sci nordico. In fondo, ecco il rifugio Magià. La struttura è recente e davvero bella. Non mancano i dettagli in pietra e legno tipici dell’architettura di montagna. La cucina è gustosa, con 50 sfumature di polenta e una buona carta dei vini locali. Il Magià è una tappa obbligata per chi va alla scoperta dell’incantevole vallone di Saint-Barthélemy. Incastonata tra la Valpelline e la Valtournenche, questa valle regala essenzialità e connessine profonda con la natura. Si può raggiungere con le ciaspole o gli sci di fondo, seguendo l’itinerario più diretto o, ancora meglio, facendo una capatina alla panoramica Tsa de Fontaney e risalendo da qui verso il Mont Moriond. Dispone di 13 camere e 60 posti letto.

Rifugio G.B. Ferraro (2066 m) – Val d’Ayas (2066 m)

Nevicata al Rifugio Ferraro
Nevicata al Rifugio Ferraro

L’architrave all’ingresso del rifugio testimonia il suo lungo passato: il rifugio G.B. Ferraro, che dal 1932 ospita amanti della montagna, è stato costruito su una struttura di architettura walser. I fratelli Pramotton lo gestiscono con cura e passione offrendo una calda accoglienza (le camere sono sette per un totale di 34 posti letto) e un menu ricco di prelibatezze. Tra tutte, la famosa “polenta dei Vecchi” con formaggio e patate. Si raggiunge con le ciaspole senza difficoltà da Saint Jacques, mentre chi preferisce le pelli, può salire dalla nuova pista per scialpinisti Ciacerio – Bettaforca. Dal rifugio due facili escursioni portano al super panoramico Palon di Resy e al Lago Blu, direttamente ai piedi delle cime del Rosa.

Giasson (1788 m) – Valgrisenche

Il Giasson in Valgrisenche
Il Giasson in Valgrisenche

Il Giasson non è un rifugio ma una “maison” di montagna, punto strategico per le gite nel cuore della Valgrisenche. Questa baita con cinque camere di lusso e una sauna a botte in giardino si trova in fondo alla Valgrisa, nella località di Useillères. Per raggiungerla si costeggia il lago artificiale di Beauregard su una pista pressoché pianeggiante di circa 6 chilometri. L’acqua turchese in cui si specchiano le cime innevate tutt’attorno rende la passeggiata unica. E il rifocillarsi successivo ancora di più! Il Petit Restaurant del Giasson propone una cucina ricercata ma intima e vera. Da qui, partono decine di itinerari pazzeschi da percorrere con le pelli e alcuni anche accessibili con le ciaspole.

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