Rifugi

Sette rifugi per escursionisti aperti in Piemonte anche in febbraio

Dal Cuneese alle vallate ossolane, dalla Valsesia alla Val Pellice. Sono numerose in tutta la regione le opportunità di dormire in quota per skialper e ciaspolatori. Eccone alcune

 

Sono numerosi anche in Piemonte i rifugi lontani dalle piste da sci ma aperti anche in questa stagione a beneficio di escursionisti e skialper. Di volta in volta posso essere meta o punto di partenza di un’escursione, Tutti, però, garantiscono silenzio, accoglienza e grandi scenari naturali.
Nella maggior parte dei casi aprono le porte solamente nei fine settimana, ed è comunque indispensabile contattarli prima di mettersi in viaggio per verificare l’effettiva disponibilità: il meteo, infatti, può essere più forte anche del rifugista più entusiasta. Ecco quindi, dopo quelli della Lombardia alcuni dei rifugi riservati agli escursionisti nelle vallate piemontesi.

Rifugio Willy Jervis – Bobbio Pellice (TO)

Il Rifugio Willy Jervis, in Val Pellice FB Rifugio Jervis
Il Rifugio Willy Jervis, in Val Pellice FB Rifugio Jervis

Una comoda mulattiera innevata, o in alternativa una strada agro silvo pastorale, accompagna in 1.30 ore da Villanova di Bobbio Pellice ai 1.732 metri del rifugio Willy Jervis (www.jervis.it) costruito nel 1950 nell’ampia Conca dal Prà. Di proprietà del Cai Uget Val Pellice è una struttura di grandi dimensioni con ben 96 posti letto, piuttosto frequentata sia per la facilità di accesso che per il rilassante colpo d’occhio offerto dalle montagne che lo sovrastano.

Molte di queste sono mete di interessanti, e non banali, escursioni sci alpinistiche. Dal Rifugio Jervis si sale con le pelli verso il Col Seillière 2852 m, il Barant 2425 m, il Mait d’Amount 2804 m e la Clot La Pierre 2730 m. Il rifugio è sempre aperto.

Rifugio Ciriè – Balme (TO)

Rifugio Cirié al Pian della Mussa
Rifugio Cirié al Pian della Mussa

Collocato a 1.815 metri di quota ai margini del vasto anfiteatro naturale del Pian della Mussa, il Rifugio Ciriè (www.rifugiocirie.eu) si raggiunge in meno di due ore dal paese di Balme in Valle Stura. Dispone di 25 posti letto (informarsi però bene sull’effettiva disponibilità) spesso utilizzati dai partecipanti a corsi di skialp o soggiorni escursionistici organizzati da Guide o associazioni. Rinomata cucina tipica. Belle ciaspolate conducono da qui ai Colli del Tovetto o al Colle Battaglia, mentre due tra le escursioni scialpinistiche più apprezzate portano al Ghicet dI Sea e alla Punta Rossa di Sea.

Rifugio Pastore – Alagna (VC)

Il Rifugio Pastore ad Alagna Valsesia
Il Rifugio Pastore ad Alagna Valsesia

Considerato uno dei più appaganti punti panoramici piedi delle pendici meridionali del Monte Rosa, il Rifugio Pastore è composto da quattro baite ristrutturate ai 1575 metri di quota dell’Alpe Pile, sopra Alagna Valsesia. Si raggiunge senza difficoltà in circa 60 minuti dalla frazione di Wold. Da qui si può proseguire con le ciaspole fino al Rifugio Crespi Calderini (chiuso d’inverno) o, in direzione opposta verso il Passo del Turlo non senza essersi informati sulla stabilità della neve in quota. Con le pelli sotto gli sci si può salire verso il Passo del Salati (MSA) attraversando il Vallone della Balma o alla volta di Punta Indren (MSA).

Rifugio Maria Luisa – Formazza (VB)

Il Rifugio Maria Luisa. FB Rifugio Maria Luisa
Il Rifugio Maria Luisa. FB Rifugio Maria Luisa

Ha cambiato gestione proprio all’inizio di questa stagione, ma il Rifugio Maria Luisa rimane un riferimento imprescindibile per gli escursionisti in Val Formazza. Situato a 2160 metri di quota, in località Val Toggia, si raggiunge in un paio d’ore da Riale percorrendo la strada carrozzabile ora coperta dalla neve. Innumerevoli le escursioni scialpinistiche in partenza dal rifugio tra cui la salite alla Punta di Valrossa e al Corno Gries.
Ciaspole ai piedi si arriva senza difficoltà al Passo San Giacomo, costeggiando per un lungo tratto il bacino del Lago Toggia. Sempre aperto.

Rifugio Crosta – Varzo (VB)

Il Rifugio Crosta in Val dì'Ossola. FB Rifugio Crosta
Il Rifugio Crosta in Val dì’Ossola. FB Rifugio Crosta

Lo spiazzo accanto alla provinciale che da Varzo sale a San Domenico è spesso affollato. Già, perché il rifugio Crosta (https://www.rifugiocrosta.it) , per quanto defilato dalle grandi direttrici turistiche ed escursionistiche è una meta  sempre molto apprezzata. Per raggiungere i 1751 metri dell’Alpe Solcio, dove sorge il rifugio si cammina per circa 3 ore. Bella, da qui, la salita con le pelli al Cistella (bivacco Leoni) con successiva discesa a Ciamporino. Il rifugio è chiuso tutti i martedì e mercoledì.

Rifugio Dahu de Sabarnui – Vinadio (CN)

Dalla terrazza del Rifugio Dahu de Sabarnui, nel Cuneese. FB Rifugio Dahu de Sabarnui
Dalla terrazza del Rifugio Dahu de Sabarnui, nel Cuneese. FB Rifugio Dahu de Sabarnui

Inaugurato nel 2011 dopo la ristrutturazione completa di una baita a 1702 metri di quota nel Vallone di San Bernolfo, il Rifugio Dahu de Sabarnui (http://rifugiodahu.com/) si raggiunge in meno di due ore con gli sci (anche da fondo) o con le ciaspole da Bagni di Vinadio. Confortevole dispone di 31 posti letto alcuni in curiose camere a tema. E’ il punto di partenza in quota per le ascensioni scialpinistiche alla Cima di Corborant e alla Rocca di San Bernolfo.

Rifugio Meira Paula – Sampeyre (CN)

Il Rifugio Meira Paula, in Val Varaita. FB Meira Paula
Il Rifugio Meira Paula, in Val Varaita. FB Meira Paula

Situato a 1373 metri di quota nella Media Val Varaita, il Rifugio Meira Paula si raggiunge in 30 minuti a piedi da Rore (borgata Sabbione o borgata Puy Superiore). La sua giovane età, è stato inaugurato nel 2016, è raccontata anche dalle moderne soluzioni adottate in tema di sostenibilità e isolamento termico, negli spazi comuni come nelle camere (17 posti letto). Da qui si parte per escursioni verso il Monte Ricordone (facile) o la Testa di Garitta Nuova, entrambi raggiungibili anche con le ciaspole. Aperto da venerdì a lunedì.

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Un commento

  1. Sarebbe bello se qualche volta non sempre, venissero citati anche quei rifuggi situati in località meno conosciute, ma non per questo meno importanti anzi. Basterebbe impregnarsi un po’ di più nella ricerca, promovendo le realtà che magari non hanno le possibilità e la forza di farlo e che avrebbero più bisogno di visibilita, non come alcuni di quelli che vedo citati

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