Alpinismo

Piolet d’Or: ecco il migliore alpinismo del 2019

È giunto il momento di tirare le somme e scoprire quale è stato il miglior alpinismo del 2019 grazie alla lista delle “salite più importanti” dei Piolets d’Or, il massimo riconoscimento che può aspirare ogni scalatore. Per sapere chi vincerà l’ambito premio, la cui cerimonia si terrà durante il Ladek Mountain Film Festival in Polonia dall’11 al 22 settembre 2020, bisognerà però ancora attendere.

A redigere questa prima selezione, che include 51 salite, Lindsay Griffin (American Alpine Journal), Dougald MacDonald (American Alpine Journal) e Rodolphe Popier (Club Alpino francese).

Scopriamo insieme una selezione del miglior alpinismo 2019.

Italiani

È bello vedere nell’elenco delle migliori salite del 2019 tanti nomi italiani, un’ulteriore conferma che i nostri scalatori sono ai vertici dell’alpinismo mondiale per tecnica e innovazione.

I primi a comparire sono Matteo della Bordella, Luca Schiera e Matteo de Zaiacomo per l’apertura della via Cavalli Bardati (800m, 7b e 2 p.a. (A0)) sull’inviolata parete ovest del Bhagirathi IV (6193 m, India).

Rimanendo nell’Himalaya indiano, troviamo la prima salta dalla cresta est-nordest del Chareze Ri North (5,959m) ad opera di Davide Limongi, Federico Martinelli Enrico Mosetti, Federico Secchi e Luca Valleta. La via si chiama Jullay Temù (1,000m, V+ 70°).

Cala Cimenti viene nominato per la prima salita e discesa in sci del versante nordest del Gasherbrum VII (700m, D+, 60°).

Tomas Franchini si distingue per la prima salita dalla parete sudest e dalla cresta nordest del Lamo-she, 6,070m nel massiccio del Tatsienlu, in Cina. La sua linea è Wild Blood (1,500m, WI5 M5+ V 90°).

Sono ben due le salite di Simon Messner, figlio di Reinhold, segnalate: la prima in Karakorum sull’inviolato Black Tooth (6718 m), cima secondaria della Torre Muztagh, dove ha aperto una via (WI5+ M5) insieme all’austriaco Martin Sieberer. In lista anche Raperonzolo (WI6+, M7+), via di ghiaccio e misto aperta in Dolomiti sul Sass de la Crusc, con Manuel Baumgartner.

Parole Sante (1,050m, VIII A1) è la via sulla parete nord del Sassolungo che è valsa la nomina ad Aaron Moroder e Titus Prinoth.

Sempre in Dolomiti la salita di Davide Cassol e Luca Vallata sulla parete nordovest del Civetta, dove hanno aperto Capitani di Ventura (700m, VIII- A1).

Altre salite

Sono stati nominati tra i migliori anche Hansjörg Auer, David Lama e Jess Roskelley per l’apertura di una via (1,345m, WI6) sull’Howse Peak, in Canada. I tre fuoriclasse sono morti a causa di una valanga durante la discesa.

L’unica salita su un 8000 degna di nota è quella di Denis Urubko sul Gasherbrum II, dove ha aperto Honeymoon (1,935m, TD WI3 M6), una nuova via sulla parete sudovest.

Poche le donne, tra cui la cordata di Brette Harrington con Ines Papert e Luka Lindič segnalata per la prima salita con la via Sound of Silence (1,100m, WI5 M8) della parete est del Mount Fay (3,235m), in Canada. Troviamo poi l’americana Anna Pfaff, che con Sammy Podhurst ha scalato una possibile parziale nuova via di 1100m sul Lobuche East (6,090m) in Nepal; e Ana Gracia-Rubén con la salita insieme a Gómez Perez e Ángel Luis Salamanca di una montagna senza nome nel Mahalangur Himal, in Nepal. I tre si sono fermati a 10 metri dalla vetta (650m, 6a M4 80°).

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3 Commenti

  1. Secondo me sarà un premio diviso tra Urubko, i due russi della est del Jannu e i cechi della salita al Baruntse.
    Menzione speciale per Lama e compagni.

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