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Lockdown: il mondo si è fermato, la voglia di sport no

Nei lunghi mesi di quarantena ognuno di noi ha rimodulato il proprio allenamento quotidiano, anche grazie ai consigli di atleti e professionisti. Garmin ha cercato di ricostruire una panoramica di quali siano state le attività privilegiate nelle settimane di reclusione indoor dagli appassionati di sport, raccogliendo i dati provenienti dai dispositivi GPS quotidianamente indossati da milioni di persone. Strumenti che inviano informazioni relative alle attività sportive svolte nella giornata e/o i tracciati dei propri spostamenti sulla piattaforma Garmin Connect. Il mondo si è fermato, la voglia di sport no – afferma Stefano Viganò, amministratore delegato di Garmin Italia -. E forse è proprio questa la strada giusta per ripartire: seguendo e vivendo le proprie passioni”.

I dati più significativi, mostrati in maniera chiara attraverso delle mappe del mondo, riguardano da un lato il numero di passi registrati a livello globale, diminuito del 12%, dall’altro l’aumento del 24% dei passi legati alle attività motorie indoor.

Passi a confronto tra aprile 2019 e aprile 2020

Paragonando i dati di aprile 2020 con i dati dello stesso mese del 2019 forniti dagli utenti che durante la pandemia hanno mantenuto al polso uno sportwatch, si evidenzia la sopracitata diminuzione mondiale del 12% in passi giornalieri medi. Importante è fare una precisazione. A tutti i paesi del mondo è stata applicata una scala di dati fissa. Per questo motivo, i risultati appaiono ingranditi per i Paesi con un numero di abitanti inferiore, come gli Stati Uniti rispetto all’Uzbekistan. Seppur l’Uzbekistan non sia paragonabile agli Stati Uniti per numero di casi positivi, risulta associato ad una riduzione percentuale maggiore legata al minor numero di abitanti e regole di blocco più rigide.

Sotto il profilo dell’attività fisica, come anticipato, gli “steps” hanno invece mostrato un +24% tra aprile 2019 e aprile 2020. I dispositivi Garmin utilizzati come fonte di acquisizione dei dati, dispongono di oltre 20 profili di attività che registrano i passi, tra cui camminata, corsa, escursione. Ciò che è risultato evidente è che tali attività classicamente associate all’allenamento outdoor abbiano subito necessariamente un forte calo.

A compensazione sono aumentati i passi indoor. Vediamo nel dettaglio quali attività abbiano mostrato gli incrementi più significativi e soprattutto in quali Paesi.

Attività indoor in crescita netta

Australia e Canada sembrano concordare sul fatto che camminare sia l’attività migliore durante la vita in quarantena. In Cina, Messico, Sudafrica e una manciata di altri paesi sono invece aumentati gli allenamenti con attrezzature per il fitness. A livello globale le attività di cardio fitness indoor risultano essere state praticate nel 50% dei Paesi. In tanti hanno optato poi per il ciclismo indoor, come accaduto in Italia (grafico 3 in gallery).

La tecnologia smart è venuta in soccorso agli appassionati come testimoniano attività quali la Milano-Sanremo e il Giro d’Italia Virtual – commenta Viganò -. È un modo per passare il tempo in modo produttivo e per scoprire le nuove tecnologie”.

Attività indoor in calo

Alcune attività hanno al contrario mostrato un significativo calo. Quali il nuoto, che ha mostrato una drastica riduzione in tutto il mondo. Scendendo nel dettaglio, il 54% di coloro che un anno fa praticavano nuoto in Australia, durante la pandemia hanno scelto di darsi al running. In Cina, il 43% degli utenti nuotatori si è spostato su sport praticati all’aria aperta come il running o la bici all’esterno.

L’allenamento multisport, insieme all’escursionismo e al golf, sono stati classificati come le attività con le maggiori diminuzioni in più Paesi. Tuttavia, con la stessa tendenza rilevata nel nuoto, questi sportivi hanno trovato alternative. In Sudafrica, ad esempio, il 20% degli utenti che giocavano a golf nell’aprile 2019 si è dedicato agli allenamenti di fitness indoor nell’aprile 2020, mentre un altro 11% ha iniziato a praticare ciclismo indoor.

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