Arrampicata

Tre imperdibili falesie a Ferentillo, capitale dell’arrampicata sportiva dell’Umbria

Ben 400 vie dai 15 ai 120 metri di lunghezza. Accessi semplici, una completa gamma di difficoltà e di modalità di arrampicata. I consigli di Monica Delicati per iniziare a conoscere un luogo dove viene sempre voglia di ritornare

La falesia di Ferentillo è una delle più storiche aree di arrampicata in Umbria e ha rappresentato il primo approccio alla roccia per generazioni di scalatori. Tutto nasce nel 1978, quando Silvano Lepri e altri compagni del CAI iniziano ad avventurarsi sulle pareti dell’odierno settore Isola armati di chiodi a fessura e dadi ad incastro.

Si rendono subito conto dell’enorme potenziale di queste pareti, ma anche del fatto che per attrezzarle occorra un altro tipo di materiale, e finiscono per abbandonare il progetto. Questo, anche a causa di una diversa concezione dell’arrampicata, più vicina all’alpinismo che all’attuale idea di arrampicata sportiva.10 anni più tardi, dopo innumerevoli imprese in giro per il mondo e su consiglio di Luciano Santi, approda in Valnerina Luigi Mario detto Gigi, Guida Alpina, maestro di sci e di alpinismo romano.

I due scelgono il settore ‘Mummie’ per la comodità dell’avvicinamento e l’abbondanza di vie facili da attrezzare, e iniziano a chiodare gli itinerari con una concezione più moderna e sportiva dando i natali a quello che oggi è Ferentillo. La prima via ad essere attrezzata è La nord dell’Igor, seguita da dieci vie nello stesso settore e da altre nel settore Isola.

Gigi, rendendosi conto dell’enorme mole di lavoro necessario per attrezzare le vie dell’area, costituisce il GAST, gruppo di arrampicata sportiva di Terni, coinvolgendo scalatori dell’ambiente romano come Andrea di Bari, Roberto Ciato, Laleh Brown e Maurizio Savini. Fin dagli albori, si è riusciti a coinvolgere l’amministrazione locale nella chiodatura: il comune di Ferentillo è stato uno dei primi in Italia ad autorizzare e addirittura finanziare l’attrezzamento di aree di arrampicata, e poi anche la richiodatura in acciaio inox.

Da qui lo sviluppo di Ferentillo non si è più fermato, e oggi la zona conta oltre 400 vie dai 15 ai 120 metri (anche multipitches), adatte a climber di ogni livello.

Mummie

Siamo nel settore più storico di Ferentillo: qui si trova la maggior parte delle vie di grado facile e medio dell’intera area. Qui sono presenti anche diversi itinerari multipich, dove la roccia è compatta e ha un grip migliore rispetto ai monotiri sottostanti, più consumati a causa dell’elevata frequentazione.

Lo stile di arrampicata qui è molto vario, possiamo trovare placca, canne e persino strapiombo. Insieme al settore adiacente “Isola” vanta un numero superiore a 70 vie, con tutti i gradi di difficoltà. La falesia è esposta a Sud e vicinissima al paese di Ferentillo, in località Precetto.

Il punto di forza di questo settore è che, pur essendo vicinissimo alla strada, con avvicinamento ridotto praticamente a zero, è immerso nella natura, e quindi perfetto per chi vuole passare una giornata all’aria aperta senza fare chissà quale scarpinata per raggiungere la falesia”, racconta Monica Delicati, coautrice della guida Umbria Rock, edita da Versante Sud. “Inoltre, recentemente l’area è stata messa in sicurezza con lavori di manutenzione, che hanno riguardato soprattutto il posizionamento di reti anti caduta massi al di sopra delle pareti”.

Balcone

“Il Balcone è una delle falesie più suggestive dell’area di Ferentillo: immersa nel verde del bosco, è probabilmente la punta di diamante di tutta la zona”, dice ancora la Delicati. La vegetazione, la qualità della roccia e il panorama hanno contribuito ad attribuire al Balcone questo primato. Da qui, nelle giornate più limpide la vista spazia fino alla cascata delle Marmore.

Le prime vie in questo settore furono chiodate nel luglio del 1988, e nell’autunno dello stesso anno è stato salito il primo 8a di Ferentillo, Bird.  Grazie all’ottima chiodatura e alla varietà dell’arrampicata, questa falesia è perfetta per scalatori di medio livello, con più di 90 vie dal 5b all’8b+ con abbondanza di sesti e settimi intermedi. Lo stile di arrampicata varia dagli strapiombi alle placche tecniche, con anche linee di resistenza, spigoli e vie su canne.

La via storica del Balcone, sicuramente da non perdere, è Mago ’89, un 7a+ in strapiombo su canne e concrezioni all’interno della prima grotta. A metà della parete sono presenti anche vie con gradi più accessibili a chi si approccia a questo sport: “le mutande di sicurezza” 6a; “la giarrettiera di Elena” 6b; “Il tanga di Federica” 6a.

San Lorenzo

La falesia San Lorenzo, attrezzata negli anni ’90 e richiodata a partire dal 2013, è costituita da diverse piccole pareti e sorge all’interno di un boschetto. Ha diverse esposizioni ed è molto comoda grazie al breve avvicinamento, si raggiunge infatti in pochi minuti di cammino.

“Questo settore della falesia di Ferentillo si distingue notevolmente dallo stile più comune e vario che caratterizza la zona. Qui, si trova un particolare tipo di arrampicata su placca, talvolta con piccole “cannette” su un calcare costituito da una serie di pilastri immersi nel bosco. Questo ambiente rappresenta il settore “estivo” di Ferentillo, grazie alla presenza del bosco e alla sua esposizione ad Est, che lo rende ideale per le scalate nei pomeriggi della stagione più calda”, spiega ancora Monica Delicati. “L’unico svantaggio di questa zona sono le zanzare, che però possono essere tenute lontane utilizzando degli zampironi, tanto che alcuni nomi delle vie presenti vi fanno proprio riferimento”.

Qui è stato recentemente aggiunto un nuovo settore, Torre Bianca, dedicato da Manuel Paparelli a Bianca, una ragazza che perse la vita scalando a Ferentillo nel 2015. I nomi delle vie sono quelli delle stelle e delle costellazioni. Le vie sono corte e continue, su placche strapiombanti, tacche e canne.

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