Alpinismo

K2, ecco chi sono i 10 nepalesi che l’hanno salito in inverno

Sono nella storia i dieci alpinisti nepalesi che hanno raggiunto per primi la vetta del K2 in inverno, ma di loro non sappiamo nulla o quasi. Per molti sono solo un elenco di nomi tra cui spicca quello di Nirmal Purja, famoso per la velocità con cui ha salito tutti e 14 gli Ottomila. Gli altri sono nei ricordi di chi li ha incontrati su per le montagne più alte del mondo, nella memoria di chi si è affidato a loro per realizzare il proprio sogno di toccare l’altissima quota. Ci sono due generazioni di scalatori nepalesi in questa sfida al K2, Sherpa (tranne Purja che ha radici nel popolo Gurkha) che hanno trascorso più tempo nella zona della morte di qualunque alpinista occidentale. La maggior parte delle loro salite è avvenuta con ossigeno, come giusto che sia per una guida nello svolgimento del proprio mestiere. Scalare le più alte montagne della Terra è il loro mestiere e non tutti ne fanno un vanto, è il lavoro stagionale grazie a cui riescono a vivere e mantenere la famiglia. Per questo non siamo riusciti a ricostruire una soddisfacente biografia di ognuno di loro, riuscendo comunque a individuarne il profilo e l’esperienza alpinistica.

Nirmal Purja

Nirmal, nato il 25 luglio 1983, è certamente il più noto nel gruppo di 10 alpinisti che sono riusciti nella prima salita invernale del K2. Purja è l’uomo dei record, l’ex membro delle squadre speciali britanniche capace di scalare tutte e 14 le vette di ottomila metri in soli 189 giorni. Un primato raggiunto con l’uso dell’ossigeno, ma comunque un risultato sorprendente per lo sforzo fisico e non solo. Un progetto di questo tipo richiede un’organizzazione logistica impeccabile, e molto denaro. Purja è arrivato al punto di ipotecare la propria casa, oltre a mettere in piedi un crowdfunding per realizzare il proprio sogno.

Oltre ad aver scalato i 14 Ottomila in 6 mesi e 6 giorni Purja ha raggiunto, nel 2014, la vetta del Dhaulagiri e, nel 2016, quella dell’Everest. Per lui quella del 2020/2021 è stata la prima esperienza invernale in altissima quota.

Mingma Gyalje Sherpa

Nel 2006 raggiunge la vetta del Manaslu, il suo primo Ottomila, iniziando una proficua carriera alpinistica. Sarebbe poi salito altre tre volte sul Manaslu, per cinque volte in cima all’Everest, due sul K2, una su Lhotse, Makalu, Cho Oyu, Nanga Parbat, Annapurna, Gasherbrum I, Gasherbrum II, Broad Peak e Dhaulagiri. Un curriculum a cui si aggiungono numerose prime salite su montagne di seimila metri in Nepal. Nell’inverno 2019/2020 ha portato avanti un tentativo invernale al K2, ha quindi avuto occasione di sperimentare l’inverno himalayano prima di quest’anno.

Gelje Sherpa

28 anni, conosce l’Everest come le sue tasche. Gelje Sherpa fa parte di quelle squadre che in primavera raggiungono le pendici dell’Everest per attrezzare con scalette e corde fisse la seraccata del Khumbu, preparando così la montagna all’arrivo delle spedizioni commerciali. Nel suo curriculum figurano 9 Ottomila, di cui 6 saliti in appena sei mesi. Già parte della squadra di Nirmal Purja durante la realizzazione del suo ambizioso progetto himalayano conosce bene il K2 in inverno per esserci stato come membro della squadra di Alex Txikon nella stagione 2018/2019.

Mingma David Sherpa (nome vero Mingma Gyabu Sherpa)

Classe 1989, Mingma David Sherpa è l’alpinista più giovane ad aver realizzato la salita dei 14 Ottomila. Nel 2018 si è inoltre guadagno un nuovo record per aver scalato Everest e K2 nell’arco di soli 61 giorni: il 21 maggio è in cima all’Everest, il 21 luglio sulla vetta del K2. Nel 2019, insieme a Purja compie l’ascensione di 8 Ottomila, per poi completare la sua “collezione” l’anno successivo.

Dawa Tenjing Sherpa

45 anni, alpinista dal 1996, ha un curriculum impressionante: per ben 33 volte ha superato gli ottomila metri di quota. 11 volte sull’Everest, 4 volte l’Ama Dablam, 3 volte sul Lhotse, Cho Oyu e Dhaulagiri per ben 2 volte, una volta su Kangchenjunga e Manaslu.

Kili Pemba Sherpa

40 anni, inizia a muoversi in altissima quota nel 2002, quando raggiunge la vetta del Manaslu (l’avrebbe poi salito un’altra volta). A questo seguono altri cinque Ottomila: 9 volte sull’Everest, 3 sul Lhotse, 2 volte su Dhaulagiri, Cho Oyu, una sullo Shisha Pangma.

Mingma Tenzi Sherpa

Classe 1984 ha ben 9 Ottomila all’attivo. 9 volte in cima all’Everest, 4 sul Manaslu, 2 sul Lhotse, una su Dhaulagiri, Makalu, K2, Broad Peak, Gasherbrum I e Gasherbrum II.

Lavora come guida dal 2007.

Sona Sherpa

La sua foto di vetta al tramonto, con alle sue spalle il triangolo d’ombra del K2 che si allunga all’infinito ha ormai fatto il giro del mondo. Tra i dieci componenti il gruppo di vetta è uno degli scalatori con meno cime a curriculum. Classe 1989 ha all’attivo 7 volte il Manaslu, 4 salite sull’Everest, due sull’Ama Dablam e una su Makalu e Gasherbrum I.

Dawa Temba Sherpa

Classe 1991 è il più giovane del gruppo ed è anche uno degli scalatori su cui si hanno meno notizie. Il suo primo Ottomila è stato con tutta probabilità l’Everest, raggiunto il 21 maggio 2011 a soli vent’anni. Come guida lo ha scalato altre quattro volte, sempre quattro le volte che l’hanno invece visto in cima all’Ama Dablam. Nel 2020 è diventato guida alpina nepalese.

Pem Chhri Sherpa

Fiero di essere una guida certificata NNMGA anche su di lui ci sono ben poche notizie. Svolge questa attività da molti anni e ha all’attivo un cospicuo numero di spedizioni. Buona parte del suo lavoro di guida si concentra sull’Everest, salito per la prima volta nel 2005. Da allora ha raggiunto la vetta altre 9 volte.

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6 Commenti

  1. …posso fare una domanda per una mia curiosità: come funzionano i nomi nepalesi… Sherpa è un popolo..un titolo o cosa… e come diventa parte integrante del nome proprio? …da qualche parte poi devo aver letto che Mingma (che si ripete per tanti nomi) significa “nato di martedì”… è vero? …per celebrare l’impresa nepalese….sarebbe bello avere un articolo in cui magari si approfondiscono di più queste (e altre) particolarità di un popolo…. che in pratica vive da sempre gli ottomila…. (e come si precisa qui… è da sempre parte fondamentale di ogni impresa himalaiana – anche se singolare che poi la loro prima grande impresa “riconosciuta” è proprio sul K2 cioè nel Karakorum…) e lo fa in modo totalmente diverso da noi… (soprattutto da me…ma non penso di essere il solo…. che lo faccio da casa… 8.000 metri più in basso….)

    1. Ciao Theo,
      Sherpa nel nome viene inserito per indicare l’appartenenza all’etnia Sherpa.
      Confermiamo che Mingma vuol proprio dire nato di martedì. Altri nomi legati ai giorni della settimana: Nima nato di domenica; Dawa di lunedì; Lhakpa di mercoledì; Phurba di giovedì; Pasang di venerdì, Pemba nato di sabato.
      Altri nomi sono in qualche modo beneaugurali, come Tenzing che significa colui che detiene il Dharma di Buddha.

      Grazie per il tuo suggerimento, cercheremo di fare un approfondimento il prima possibile 🙂

    2. Una nota per Theo: bisogna sempre ricordarsi che sulla cima dell’Everest la prima volta nel ’53 ci sono stati un neozelandese insieme ad uno sherpa.
      Nella fase di conquista degli 8000 non sempre gli sherpa sono saliti in vetta coi primi, però ora quando accompagnano salgono quasi sempre per primi.
      Per le invernali mi sembra sia la prima volta che salgono per primi.

    1. Ciao Massimo,
      durante i giorni di bel tempo in cui c’è stato il tentativo di vetta nepalese, Tamara ha continuato l’acclimatamento con Alex Gavan arrivando a C2, per poi scendere al CB. Al momento tutti gli alpinisti sono al CB del K2.

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