Turismo

Riapre dopo 20 anni il "Casari nuovo"

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LECCO — Riecco, dopo vent’anni, il rifugio "Angelo Casari nuovo", ai Piani di Artavaggio. Saranno i discendenti della famiglia Casari stessa a far riaprire i battenti alla storica struttura delle montagne lecchesi. 

Il rifugio è uno dei due fatti costruire dall’"alpino del Polo", così era soprannominato Casari, per aver partecipato alla spedizione di salvataggio degli uomini del dirigibile Italia di Umberto Nobile nel 1928. Il primo rifugio, il "Casari vecchio" è sempre stato funzionante ed è gestisto da un gruppo di escursionisti. Il secondo invece, più recente, era chiuso da una ventina d’anni.
 
A questo Casari teneva in modo particolare. Nato nel 1907 a Concenedo, piccolo borgo della Valsassina, Casari era un grande appassionato di montagna. Durante il periodo di leva, nel 1928, fu selezionato per prendere parte proprio alla spedizione verso il Polo Nord del dirigibile Italia (nella foto). Ma alla fine dovette cedere il posto a un giornalista che aveva il compito di documentare l’impresa finita in maniera tragica. Casari però fece parte della squadra di soccorso guidata dal generale Gennaro Rosa alla ricerca dei sopravvissuti della spedizione.
Negli anni Sesssanta, Casari costruì il rifugio Nuovo al confine con la Val Taleggio bergamasca. Vent’anni fa venne chiuso insieme agli impianti di risalita. Oggi i nipoti di Casari lo hanno rimesso in sesto, insieme al bar e al ristorante. E nei prossimi giorni verrà ufficialmente riaperto.  
 
WP

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