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Piolets d’Or 2024: grande attesa per la serata di premiazione

A San Martino di Castrozza, in Trentino, una tre giorni di grande alpinismo ai piedi delle Pale imbiancate dalle recenti nevicate. Cosa è successo fino a oggi

È in corso a San Martino di Castrozza la 32esima edizione dei Piolets d’Or, in pratica gli “Oscar” dell’alpinismo, che ogni anno vanno a premiare le migliori ascensioni compiute, su scala mondiale, durante l’annualità precedente. I riconoscimenti verranno consegnati questa sera negli spazi del Centro Congressi di San Martino, ma la tre giorni di Piolets è cominciata già domenica, con la cerimonia di apertura in piazzetta Crodaroi, dov’è stato inaugurato da pochissime settimane il monumento dedicato a Michele Bettega e Bortolo Zagonel, le prime Guide Alpine del Primiero.

Ieri invece, nel pomeriggio, tutti i premiati sono stati accolti al Rifugio Rosetta per un pomeriggio di ciaspole ed interviste, circondati da un paesaggio imbiancato dalle recenti nevicate. E mentre nella serata di domenica la Sala Congressi era stata animata da una conferenza dedicata alla storia dell’esplorazione alpinistica nelle Pale, il focus di ieri sono state invece le Dolomiti generalmente intese, che per la prima volta nella storia ospitano quest’importante evento e che sono state magistralmente raccontate da Nicola Tondini ed Alessandro Baù.

Nel corso delle serate sono stati inoltre proiettati due film sul tema: domenica Pionieri di Alessandro Beltrame, che narra il concatenamento, in velocità e solitaria, delle Pale di San Martino, compiuto da Peter Moser sulle orme dei primi salitori, e ieri Enigma di Alessandro D’Emilia, il racconto dell’apertura di un nuovo itinerario sulla Torre Trieste ad opera di Alessandro Beber, Alessandro Baù e Nicola Tondini.

Il programma odierno prevede invece una prima presentazione, nel pomeriggio, delle imprese alpinistiche che hanno ottenuto quest’anno il prestigioso riconoscimento e successivamente, a partire dalle 20.45, il vero e proprio gala di premiazione. Fra i protagonisti, i canadesi Jackson Marvell, Alan Rousseau e Matt Cornell, che hanno ottenuto il Piolet per l’apertura di Round Trip Ticket, una via di 2.700 metri sulla parete Nord e la cresta Nord-ovest dello Jannu. Ma anche gli svizzeri Hugo Béguin, Matthias Gribi e Nathan Monard – premiati per Tomorrow Is Another Day, itinerario di 1.400 metri sulla parete Nord del Flat Top, nel massiccio indiano del Kishtwar – e le famiglie degli alpinisti giapponesi Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima, che hanno perso la vita la scorsa estate sul K2 ma che sono qui premiati per la loro nuova via, The Secret Line, aperta lo scorso anno sulla parete Nord del Tirich Mir, la vetta più alta dell’Hindu Kush, al confine fra Pakistan e Afghanistan.

Il Piolet d’Or alla carriera, infine, verrà assegnato a Jordi Corominas, mentre il riconoscimento dedicato alla promozione dell’alpinismo femminile andrà a Nives Meroi, la cui difficile via sul Kabru South, in Nepal, aperta nel 2023 insieme al marito Romano Benet, allo slovacco Peter Hámor e allo sloveno Bojan Jan, rientra a pieno titolo nello spirito delle ascensioni premiate ai Piolets: del tutto inedite, oltre che estremamente avventurose ed impegnative.

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