Settimane a 99 euro, è polemica
TRENTO — "Vedere sul Tg1 la notizia che in Trentino si può fare la settimana bianca a 99 euro è stato bruttissimo. Non è questo il modo di comunicare il Trentino. Non voglio la ‘riminizzazione’ delle nostre montagne". Sono parole pesanti quelle usate domenica da Tiziano Mellarini, assessore al turismo di Trento, a proposito dell’iniziativa del consorzio turistico del Tesino che offriva una vacanza a 99 euro. E la polemica non è solo interna: gli albergatori veneti infatti, insorgono: "è concorrenza sleale!".
Nel mirino dell’assessore c’era precisamente l’offerta della vacanza a 99 euro per i primi 99 prenotati, promossa da un gruppo di giovani operatori del Tesino. L’offerta – a suo dire – non solo non sarebbe risolutiva, ma anzi, rischierebbe di portare a un’estrema commercializzazione a discapito della qualità del prodotto.
"Non si può proporre una stanza in un 4 stelle a 20 euro al giorno – ha detto Mellarini alla platea di operatori, imprenditori e professionisti dello sci e del settore turistico trentino -. Agli albergatori lo dirò chiaro e tondo. Se ci sono problemi sono pronto a parlarne. Ma bisogna trovare altre strade. Se c’è necessità interverremo con una promozione straordinaria".
"Vedere sul Tg1 la notizia che in Trentino si può fare la settimana bianca a 99 euro – ha aggiunto l’assessore – è stato bruttissimo. Non è questo il modo di comunicare il Trentino. Non voglio la ‘riminizzazione’ delle nostre montagne".
A lamentarsi dell’iniziativa dell’Apt Valsugana Lagorai non è solo l’assessore al turismo trentino, ma anche gli albergatori delle vicine Dolomiti venete. "Questa è concorrenza sleale – ha infatti dichiarato l’albergatore bellunese Floriano Pra al Corriere della Sera -, se noi applicassimo quei prezzi finiremmo dritti in bancarotta. Ci sono costi fissi, sia per gli alberghi che per gli impianti di risalita. Si pensi all’energia, al personale, all’innevamento e ai tecnici.
Altrettanto dura la posizione del presidente della associazione di categoria di Asiago Antonio Valente. "Questa volta i Trentini hanno superato il limite – ha infatti dichiarato al quotidiano nazionale –, sono senza parole. Fanno quello che vogliono perché operano in una realtà istituzionale che li sostiene. E poi, come si spiegano quei prezzi? Qualcosa c’è, sotto. E’ necessaria una risposta delle associazioni del settore, ma è soprattutto la Regione che deve muoversi".
"Non c’è nessun tipo di intervento pubblico a favore dell’iniziativa – smentisce fermamente Stefano Ravelli, vicepresidente dell’Azienda Turistica della Valsugana -. Sono stati gli stessi operatori privati, gli albergatori, a pensare in maniera provocatoria di proporre i servizi base (pernottamento e prima colazione) al minimo prezzo. Un’iniziativa motivata anche dal dato oggettivo che l’anno scorso sono state vendute pochissime settimane bianche. L’idea è stata condivisa dalle funivie Lagorai come azione di marketing diretto, prefeita all’investimento in pubblicità. Le funivie che hanno messo a disposizione skipass a titolo gratuito, con mancato guadagno".
"Certo se io fossi l’assessore al turismo avrei detto la stessa cosa – conclude Ravelli -. Lo condivido perchè se tutto il Trentino proponesse un’offerta del genere sarebbe un problema. Ma noi siamo una località piccola e circoscritta, ancora poco conosciuta e con poche strutture ricettive. L’Apt della Valsugana si sta impegnando per fare sì che i servizi offerti siano di qualità e che vengano organizzate altre attività per il turista che arriva, che ha potenzialmente un capitale da spendere sul territorio. Parlo di ciaspolate, escursioni alla scoperta della flora e della fauna ancora selvaggia e incontaminata del Lagorai, e del suo incredibile patrimonio paesaggistico".
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