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PODCAST – Vincenzo Torti a Rai Radio2: “Il Sentiero Italia, un patrimonio per le nuove generazioni”

Il Presidente Generale del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti ha rilasciato nella giornata di giovedì 18 aprile una rapida quanto esaustiva intervista radiofonica durante il programma Caterpillar di Rai Radio 2, in cui ha descritto caratteristiche, storia e prospettive del Sentiero Italia.

Una rete sentieristica lunga 6.880 km che, senza soluzione di continuità, attraversa 20 regioni italiane e 360 comuni, nel passato un po’ trascurata ma ora in fase di recupero proprio grazie all’impegno del CAI.

Davvero meravigliosa la descrizione della “cartolina telefonica” richiesta dal conduttore al Presidente, che descrive senza neanche necessità di vederli “panorami inimmaginabili e diversissimi per la semplice ragione che ogni regione ha i suoi paesaggi e le sue bellezze”.

Si percorrono sentieri di media montagna, si sale in vetta, si intercettano borghi, località “altrimenti sconosciute dove abbiamo trovato un entusiasmo che voi non potete immaginare”.

Si parte dal nord della Sardegna, da Santa Teresa Gallura, si scende fino a Cagliari, poi si fa un salto in Sicilia e la si percorre da ovest a est per poi approdare in Calabria, risalendo lungo l’Aspromonte, verso la Puglia e da lì inizia il viaggio lungo l’arco appenninico e poi quello alpino fino a Trieste.

C’è spazio anche per la storia di questo sentiero nelle parole di Torti, che racconta dell’avventura del 1995 dal titolo “Cammino Italia”. Ora però, come tiene a precisare, si passa dall’avventura alla “stabilizzazione”, nell’ottica di rendere il Sentiero comparabile a cammini ben più noti a livello europeo come quello di Santiago o la Francigena.

Grande entusiasmo si sta manifestando soprattutto tra i giovani e nelle scuole, in particolare nel Sud Italia. “Un elemento che ci sta lusingando” – afferma Torti – “ricompensando una idea che a più di 600 volontari CAI è costata l’impegno di ripercorrere tutti questi chilometri, verificarli, a tracciarli, a mettere la segnaletica”.

Desiderio del CAI è lasciare questo sentiero come patrimonio per i giovani, per le nuove generazioni, per chi “deve restare in montagna a lavorare” perché l’arrivo dei camminatori nelle località raggiunte dai sentieri, inevitabilmente creerà lavoro.

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