Cronaca

Ceresole Reale, la siccità prosciuga il lago

Si dice che questo sia il terzo inverno più secco degli ultimi 65 anni, in Piemonte. Sulla statistica ci affidiamo ai dati diffusi da Arpa, ma anche a livello empirico basta farsi un giro nelle valli per accorgersi che manca qualcosa, la neve. In Valle Po, a 2700 metri sotto la parete est, il rifugio Quintino Sella al Monviso si presenta in condizioni quasi da tarda primavera con l’ampio piazzale praticamente sgombro. Ridendoci su si potrebbe quasi ipotizzare un’apertura anticipata di stagione.

Più a nord, a Ceresole Reale, porta piemontese al Parco Nazionale del Gran Paradiso, il famoso lago si presenta inaridito. Ci si può camminare dentro, senza timore di bagnarsi le scarpe. Unica traccia della sua esistenza rimane una piccola pozza nei pressi del muro della diga. Per il resto lo spettacolo è lunare, un enorme anfiteatro prosciugato dalla vita. Le ultime vere precipitazioni hanno interessato il Piemonte lo scorso 8 dicembre, poi giusto un paio di giorni a febbraio. Per il resto alte temperature e sole l’hanno fatta da padroni. Negli ultimi giorni le montagne sono state spazzate da un forte vento, che non ha risparmiato nemmeno Ceresole. Qui il risultato sono stai turbini di polvere sollevata dal lago in secca e trasportate direttamente nelle case dei residenti.

Un fenomeno, quello della carenza idrica, che certamente avrà effetti nel prossimo futuro e che per un luogo come Ceresole Reale significa chiusura anticipata della stagione e crollo delle presenze turistiche invernali. Non è solo una questione ambientale, ne va anche dell’economia della montagna.

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