Alpinismo

Urubko vince l'Asian Piolet d'Or

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SEOUL, Corea — A posteriori, viene da dire che non poteva essere altrimenti. E’ andato a Denis Urubko e Boris Dedeshko, per l’incredibile via nuova aperta sul Cho Oyu, il prestigioso Asian Piolet d’Or 2009. Urubko entra così per la seconda volta nella storia del prestigioso premio asiatico, giunto alla sua quarta edizione.

I due alpinisti kazaki, nel maggio scorso, hanno superato la parete sud est della montagna con quella che Urubko stesso ha definito come "la più difficile e pericolosa salita che abbia mai affrontato". Sono rimasti in parete per oltre una settimana, hanno dovuto indossare scarpette d’arrampicata a quasi seimila metri, per superare strapiombi di roccia impressionanti, sono stati investiti da una tormenta a 7.600 metri e sono rimasti senza cibo negli ultimi due giorni di discesa.

"Più di una volta ho avuto la sensazione che non saremmo tornati a casa vivi – ha detto Urubko nell’intervista che gli abbiamo fatto quest’estate -. Ma in quei casi c’è tempo per pensare, non ti lasci andare alla paura. Quella la senti la sera, nella tenda, quando ripensi a quello che hai fatto".

Urubko e Dedeshko hanno superato con classe e determinazione ogni difficoltà, arrivando in cima lungo questa via "direttissima" che sale verticalmente nel cuore della parete, in puro stile alpino. La cima ha regalato a Urubko anche il suo 14esimo ottomila senza ossigeno.

Fatti due conti, il quarto Asian Piolet d’or non poteva che finire nelle mani della cordata kazaka, autrice secondo la giuria della migliore performance alpinistica dell’anno. Urubko aveva già vinto l’Asian Piolet d’Or quattro anni fa, alla sua prima edizione, per la via nuova sul Manaslu aperta con Serguey Samoilov.

La seconda edizione era andata invece ai coreani Shim Gwon-Sik, Kang Yong-Sung e Jo Min-Sua per la via nuova sul Garmush, e la terza alla spedizione giapponese che ha aperto in stile alpino una via nuova di ghiaccio sulla Nord del Kalanka, picco di 6.931 metri che sorge nel Garwhal Himalaya.

Tra i vincitori di premi minori, questo weekend a Seoul, ci sono il climber giapponese Yuji Hirayama, e i coreani Young-Seung Park e Miss Oh, ossia Oh Eun-Sun, che punta a diventare la prima donna ad aver salito i 14 ottomila.

Sara Sottocornola

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