Alpinismo

Piantoni rientra: domenica i funerali

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BERGAMO — Arriveranno domani pomeriggio alla Malpensa le ceneri di Roberto Piantoni. L’alpinista bergamasco tragicamente scomparso una settimana fa sullo Shisha Pangma in Tibet, è stato cremato ieri a Kathmandu e potrà rientrare in Italia molto prima del previsto, grazie all’intervento di Simone Moro e Nima Nuru Sherpa della Cho Oyu Trekking, che hanno messo a disposizione tempo e preziose conoscenze per sveltire le pratiche burocratiche. La famiglia Piantoni ha già predisposto la cerimonia funebre per domenica 25 ottobre a Colere.

"Lo sforzo più grande lo hanno fatto sicuramente dei ragazzi che hanno recuperato Roby e lo stanno portando a casa – racconta Simone Moro -. Da parte mia c’è stato un contributo sulla parte burocratica. Ho fatto decine di telefonate in frontiera, al consolato, a Nima e ai ragazzi e alla famiglia di Roby che tenevo costantemente aggiornata. Sono contento che questo contributo sia stato efficace e che abbia sveltito così tanto le pratiche burocratiche".

"Bisogna però ringraziare innanzitutto Nima – prosegue l’alpinista – si è prodigato per aiutarci anche se la Cho Oyu trekking non era la loro agenzia. Si è reso disponibile e ha sbrigato di persona diverse pratiche con uno zelo davvero da amico. Bisogna poi ricordare Ennio Spiranelli e Manuel Lugli del Nodo Infinito che hanno fatto cordata con me in questa vicenda. Anche l’ufficiale governativo cinese e Sabina Shresta, del consolato italiano di Kathmandu, sono stati molto disponibili".

Moro, infatti, è intervenuto prima presso la frontiera tibetana, dove era di stanza l’ufficiale governativo che aveva conosciuto ai tempi della sua traversata dell’Everest e che ha fatto il possibile per facilitare l’espatrio della spedizione italiana con la salma di Piantoni. Al Consolato, invece, c’è la persona che si è occupata delle pratiche per la medaglia d’oro che Moro aveva ricevuto da Ciampi per il salvataggio di un alpinista inglese sull’Everest.

"A proposito del consolato – aggiunge Moro – vorrei sottolineare che l’operato di Sabina è preziosissimo, ma trovo scandalosa la chiusura dell’Ambasciata italiana in Nepal, sopratutto a fronte delle centinaia e migliaia di italiani che ogni anno vanno in Nepal per turismo o per lavoro. Penso per esempio ai ricercatori della Piramide, che è un importante progetto italiano in quel paese. Credo che del personale diplomatico italiano laggiù sia necessario".

Nonostante tutte queste difficoltà, che nei giorni scorsi avevano fatto temere tempi molto lunghi per il rimpatrio di Piantoni – si parlava di 3 o 4 settimane – la vicenda si è chiusa ad una velocità straordinaria e per certi versi insperata. Ieri, la salma dell’alpinista bergamasco è stata cremata e oggi prenderà il volo per l’Italia.

Le ceneri di Piantoni viaggeranno insieme ai compagni di spedizione Marco Astori e Yuri Parimbelli, che erano con lui al momento della tragica caduta, avvenuta sulla via Scott sulla parete Sud dello Shisha. I due ragazzi, anche loro bergamaschi, hanno poi recuperato l’amico con l’aiuto di Adriano Greco, Jean Troillet e altri alpinisti che si trovavano al campo base.

Domani pomeriggio il loro volo atterrerà alla Malpensa. E tra due giorni, ci saranno già i funerali. La famiglia li ha fissati per le ore 15 di domenica 25 ottobre, nella chiesa di Colere.

Sara Sottocornola

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