Alpinismo

Steck incerto tra pilastro ovest e normale

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KATHMANDU, Nepal – "Dopo molto pensare sono giunto alla conclusione che un tentativo di vetta lungo il pilastro ovest del Makalu è impossibile con queste condizioni. Al momento è un’illusione. Un sogno. Lungo la via normale invece forse è fattibile. Ora ho aperte tutte le possibilità". Sono incerti in questo momento i piani di Ueli Steck, che nei giorni scorsi ha provato un paio di volte a iniziare la salita al west pillar. La troppa neve però, l’ha costretto al dietrofront, e una volta al base lo svizzero ha iniziato a considerare l’idea di salire da un’altra strada.

Ha ancora a disposizione circa 3 settimane prima dell’arrivo dei jet stream e del conseguente rientro in Europa. Resta solo da capire come usare questo tempo, se continuare a tentare la salita alla vetta del Makalu lungo il pilastro ovest o se ripiegare sulla via normale.

Dopo due tentativi di salita, di cui uno arrivato fino a quota 7.200 metri, Ueli Steck ha infatti iniziato a considerare ipotesi alternative al suo progetto iniziale. Scalare in solitaria e in stile alpino il temibile west pillar potrebbe essere infatti, per quest’anno impossibile.

Intorno al 13 del mese aveva compiuto il primo tentativo. Dopo aver trascorso una notte al campo posto a 6.700 metri, aveva iniziato la salita ma la troppa neve aveva reso tutto molto difficile e faticoso.

"Già a 7.000 metri ero esausto – racconta infatti Steck sul suo sito -. Era come scalare la parete nord dell’Eiger in pessime condizioni. Ho pensato che se fossi stato lì, sarei immediatamente sceso e tornato a casa". Ciò nonostante l’alpinista ha proseguito per altri 200 metri. Poi ha valutato che gli ci sarebbero volute almeno 4 ore e mezza per salirne altri 500 e allora ha deciso di tornare indietro.

Rientrato al base ha iniziato a dubitare della fattibilità dell’impresa. Qualche giorno dopo con l’amico guida alpina Andy Waelchli, è tornato a quota 6.700 metri constatando che purtroppo le condizioni della montagna non erano migliorate. Ha comunque deciso di non portare via la tenda, cibo e scorte, così da lasciarsi aperta la possibilità di un nuovo tentativo lungo il pilastro ovest.

Ridisceso al campo base ha infine iniziato a prendere in considerazione la possibilità di salire in vetta dalla via normale. "Ora ho tutte le possibilità aperte – dice Steck -. Al momento il pilastro ovest è un’illusione. Un sogno. Sulla via normale invece, se siamo fortunati, abbiamo una possibilità. La cosa più importante è tornare a casa sani e salvi. E come sempre sentirsi arricchiti da una nuova esperienza. Per quel che mi riguarda ho toccato di certo i miei limiti lassù".

Lunedì scorso l’alpinista svizzero ha attaccato la via normale insieme al fotografo Robert Boesch e alla guida alpina Andy Waelchli, suoi compagni in questo viaggio al Makalu. I tre dovrebbero essere arrivati fino a campo 2, ma è possibile che abbiano anche continuato la salita. Si attendono aggiornamenti nelle prossime ore.

Valentina d’Angella

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