Everest: i baschi sono già al campo base
LHASA, Tibet — Sono già arrivati al campo base i paladini baschi dello stile alpino: Alberto Iñurrategi, Juan Vallejo e Mikel Zabalza. Nei prossimi giorni, i tre daranno inizio all’acclimatamento necessario per compiere l’ardito tentativo di salita in stile alpinpoall’Everest lungo l’impressionante Hornbein Couloir, programmato per la fine del mese.
"Il training che abbiamo fatto a casa con la camera ipobarica sta funzionando – raccontano gli alpinisti -. L’acclimatamento è buono e ci ha permesso di saltare alcune tappe del trekking in villaggi come Nyalam e Tingri, che sembra una città fantasma, guadagnando tempo utile per la scalata". Il team ha percorso la maggior parte del viaggio sulla strada asfaltata costruita dai cinesi tra Zagmu e Lhasa, che loro hanno definito "un impressionante serpente d’asfalto che si snoda sull’altopiano". L’ultima tappa, verso il campo base, è stata affrontata con la carovana di yak che ha trasportato lassù i bidoni e i materiali per la salita e per il soggiorno al base.
Il programma di Inurrategi – fuoriclasse basco che a soli 33 anni aveva già salito senza ossigeno tutti i 14 ottomila – e dei suoi compagni è di tentare la cima a fine settembre. Vogliono salire lungo l’impressionante Hornbein Couloir, una via che nessuno è più riuscito a ripetere dal 1991 e che conta al momento, soltanto 7 ascensioni di successo. Di queste, soltanto una è stata compiuta in stile alpino e senza ossigeno: quella dei fuoriclasse svizzeri Erhard Loretan e Jean Troillet nel 1986.
I baschi vogliono fare la stessa cosa. Salire in stile alpino, senza corde fisse, senza ossigeno, senza portatori e senza montare i campi alti se non durante il tentativo di vetta. Per acclimatarsi, saliranno lungo la via normale della montagna fino ai 7000 metri di Colle Nord e forse si spingeranno qualche centinaio di metri più in alto per un ulteriore pernottamento in quota.