Istruttori Cai verso un 5000 inviolato
BERGAMO — Un cinquemila inviolato del Thien Shan, nel cuore dell’Asia Centrale. Questo l’obiettivo di una spedizione di istruttori delle scuole bergamasche d’alpinismo del Club alpino Italiano, partita ieri dall’Italia con il patrocinio della Diocesi di Bergamo. I partecipanti sono Renzo Ferrari, Paolo Grisa, Maurizio Gotti, Pietro Minali, Stefano Morosini e Vincenzo Segala.
Con quest’idea in testa, i sei istruttori Cai hanno scelto la loro meta: una montagna alta 5.108 metri nella regione della Narny Valley, a sud del Kirgyzstan, al confine della Cina. E sono partiti. Tra circa quattro giorni dovrebbero arrivare al campo base e poi avranno due settimane per acclimatarsi, fare sopralluoghi e tentare la salita di quello che, se verrà salito, sarà battezzato "EduCai Peak 2009".
Curriculum dei partecipanti? Ferrari, il capospedizione, è istruttore nazionale di alpinismo alla Scuola Leone Pellicioli, Paolo Grisa e Maurizio Gotti sono istruttori sezionali della Scuola Valleseriana, Pietro Minali è istruttore regionale di scialpinismo della Scuola Bepi Piazzoli, Stefano Morosini è istruttore regionale di arrampicata libera della Scuola Valleseriana e Vincenzo Segala è medico e membro del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
La spedizione del coordinamento delle scuole di montagna del Cai orobico nasce all’interno del progetto Edufest della Diocesi locale, che quest’anno vuole trasmettere ai giovani la passione per la montagna e portare ad esempio "persone di carattere". La scelta è ricaduta sul Cai e le sue scuole di alpinismo e scialpinismo, tra l’altro protagoniste di questa spedizione.
Gli alpinisti in partenza, infatti, porteranno con loro il libretto "Persone di carattere" elaborato da mons. Vittorio Bonati, delegato vescovile per la scuola, per Edufest. "Nella vita – scrive monsignor Bonati a L’Eco di Bergamo – vuole carattere. Ci vuole carattere nell’affrontare le situazioni semplici ma soprattutto per affrontare quelle più impegnative e difficili".
"Impegno, collaborazione, passione e sacrificio sono sempre stati valori del Cai – ha detto Paolo Valoti, presidente Cai Bergamo, a L’Eco di Bergamo -. E ’alpinista ha "carattere", sia quando si pone l’obiettivo di una vetta, sia quando, e ancora di più, decide di dover rinunciare".