Alpinismo

Moro al base: ecco le foto di vetta

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KATHMANDU, Nepal — "Questo bestione bastardo che non finiva mai". C’è un turbine di emozioni nelle sette parole che oggi Simone Moro usa per definire il Makalu. C’è l’infinita gioia di aver realizzato uno dei sogni più grandi della sua carriera. Ci sono la fatica, la sofferenza e la lotta affrontate ieri, con l’amico Denis, per riuscire a toccare quella vetta splendente e appuntita. E c’è anche profondo affetto, per questa montagna tanto dura e ostile, con i suoi venti infernali, che però ha voluto concedere proprio a loro due l’onore di essere i primi a salirla nella stagione invernale. Ecco le splendide foto dell’impresa.

"Siamo partiti stamattina alle 6.30 da 7.700 metri – racconta l’alpinista bergamasco dalla sua tenda ufficio del campo base -. Eravamo sfasciati, la discesa in giornata è stata durissima, ma non c’erano alternative: lassù stavano per arrivare i jet stream da 160 chilometri orari. Ora ho solo una gran voglia di bere".

E’ stanca, ma ancora emozionata la voce di Simone Moro, che poche ore fa è arrivato sano e salvo con il compagno Denis Urubko, alla base del Makalu, dopo aver siglato la prima salita invernale della montagna. Racconta di aver bevuto tre litri di thè, mentre Urubko, affamato, si era infilato nella tenda mensa a mangiare del pollo. E poi di essersi infilato nel sacco a pelo, dove si è messo già al lavoro con il modem satellitare, per inviare in Italia le immagini scattate ieri pomeriggio sulla vetta del "Grande Nero", 8.473 metri.

La domanda è d’obbligo. Ma come ci si sente dopo un’impresa del genere? "E’ difficile rendersene conto – confessa Moro -. E’ troppo fresca, troppo grande. Ma basta pensare che Jerzy Kukuczka è l’unico altro alpinista ad aver salito due ottomila completamente nella stagione invernale… che dire… sono in buona compagnia! Ora li ho anch’io, lo Shisha Pangma e questo bestione bastardo che non finiva mai. Non finiva mai davvero, è soltanto cinquanta metri più basso del K2, è altissimo…"

Lo lasciamo ai suoi sogni e ai suoi ricordi, ora. Ma non prima di avergli detto della valanga di email piovute in redazione nelle scorse ore per festeggiarlo e fargli i complimenti. Moro è felicissimo: "Davvero? – dice – Grazie, grazie a tutti. Domani quando sarò più riposato, più calmo, le leggerò tutte, non vedo l’ora".

GUARDA LE FOTO DI VETTA
 

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