ISLAMABAD, Pakistan — Felici per il successo di Simone Moro e Denis Urubko. Ma un po’ tesi per il loro tentativo, che continua a dover essere rimandata per il maltempo. Così i polacchi Artur Hajzer, Robert Szymczak e il canadese Don Bowie, fermi ormai da tre settimane al campo base del Broad Peak nell’attesa di una finestra di bel tempo che consenta di tentare la cima e siglare la prima invernale sull’ottomila pakistano.
Da quel giorno, però, il sereno non è più tornato e gli alpinisti sono rimasti per settimane bloccati al campo base, dove sono da ormai 50 giorni, e dove iniziano ad esserci problemi con le scorte di gas e viveri. Proprio nei giorni scorsi, un elicottero ha portato al campo base 50 chili di cibo, materiali e un generatore.
"Abbiamo solo bisogno di due giorni di bel tempo – aggiunge Hajzer – ma sembra non volerceli concedere. Con queste tempeste è impossibile scalare, in quota ci sono venti ad oltre 100 chilometri orari. Un tentativo potrebbe finire con una tragedia. Siamo costretti a restare qui".
Ma il morale è alto. I tre alpinisti non hanno nessuna intenzione di mollare, sopratutto dopo aver seguito, con sincero entusiasmo, la scalata di Moro e Urubko, che ieri hanno siglato la prima invernale sul Makalu. "Eravamo qui al campo base – racconta Don Bowie -. Abbiamo fatto il tifo per la cima e per il loro rientro al campo base sani e salvi. Si meritano tutto".
Guarda il video della salita a campo 3 del Broad Peak (gennaio 2009)
Don, Qadrat, Amin, Ali and Taqi try to push camp 3 higher from Calpinist.com on Vimeo.
