AlpinismoAlta quota

Della Bordella e Majori aprono Valore alpino, una nuova via sul Siula Grande

“Grazie Siula Grande per averci permesso di realizzare i nostri sogni”. Successo per la squadra della Sezione Militare di Alta Montagna (SMAM) composta da Matteo Della Bordella, Alessandro Zeni, Marco Majori, Stefano Cordaro e Filip Babicz (che si è visto costretto a rientrare in anticipo per un malessere). Il gruppo ha aperto una nuova via sul pilastro di sinistra della parete est della montagna. Il nome della nuova linea è Valore Alpino, a celebrare i 150 anni del Corpo degli Alpini.

Purtroppo il progetto iniziale che avevamo, cioè quello di salire lo scudo centrale di calcare, è sfumato a causa delle continue scariche di sassi che arrivavano come proiettili dall’alto e che rendevano troppo pericolosa la salita” racconta Alessandro Zeni. Nonostante le difficoltà hanno però provato a muoversi in parete aprendo circa 150 metri di via favoriti dalla giornata fredda che ha ridotto la caduta di pietre. “Alla fine abbiamo preferito non rischiare troppo e cercare un itinerario più sicuro” spiega Della Bordella.

Valore Alpino si sviluppa alla destra della linea aperta dai francesi Max Bonniot e Didier Jourdain nel 2016 per poi riunirsi negli ultimi due tiri. La via, che ha richiesto tre giorni in parete, si sviluppa su roccia per i primi 500 metri difficoltà fino al 6c. “Non difficilissima, ma molto affascinante. Abbiamo scalato in modo pulito, senza lasciare nulla in parete” racconta Matteo. Terminato il pilastro, seguono altri 600 metri di misto, su neve inconsistente. In vetta sono arrivati Matteo Della Bordella e Marco Majori. “Il terzo giorno l’abbiamo dedicato alla discesa. È stata sicuramente una delle spedizioni più faticose di sempre. Non tanto per le difficoltà, quanto per il continuo salire e scendere, oltre al freddo intenso che abbiamo dovuto sopportare”.

Il mio viaggio si è concluso a 5400 m, dove ho per la prima volta conosciuto i sintomi del mal di montagna” racconta Alessandro Zeni. “Il cambio progetto, che prevedeva una salita in velocità, non lasciava più tempo per acclimatarsi e non ho così potuto unirmi ai mie compagni di squadra  verso la vetta. Ammetto che è stata dura da accettare all’inizio ma non essere andato in cima con loro penso mi abbia insegnato qualcosa di profondo, imparare a lavorare con l’obbiettivo non più di salire io in cima, ma di cercare di facilitare il più possibile la salita ai miei compagni. Questa volta ho fatto da spalla, messo da parte le ambizioni personali e lavorato per loro, per la squadra. Così assieme al nostro grande capo spedizione Stefano Cordaro abbiamo fatto l’unica cosa utile in quel momento cioè trasportare a valle tutto il materiale che avevamo portato alla base parete nei giorni precedenti fino al campo baseI miei sinceri complimenti vanno a Marco e Matteo per esserci riusciti, per aver dimostrato una capacità di adattamento davvero eccezzionale e per avermi saputo ispirare e trasmettere esperienze e insegnamenti su un campo a me totalmente nuovo e che saranno utilissimi per il futuro” conclude Zeni.

“Grazie a Alessandro Zeni e Stefano Cordaro per la grande umiltà dimostrata e per esservi sempre messi a disposizione della squadra per raggiungere questo grande obiettivo. Tutti noi abbiamo dato il massimo, tutti ci abbiamo creduto fino in fondo, che bella spedizione!” sono invece le parole di Della Bordella, che ha poi voluto fare i complimenti anche a Bru Busom e Marc Toralles, che nei giorni scorsi hanno aperto una via sull’inviolata parete est del Siula Grande. “È stata un’esperienza importante, con un team affiatato e di grande valore. Il risultato è un itinerario non estremo, ma di avventura, su una montagna tra le più affascinanti” . 
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