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Nasce Mountain Genius, “progetto per mettere insieme e condividere i saperi della montagna”
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MountainGenius non è un sito web, è un’idea”. Agostino Da Polenza, il manager che da diversi anni si occupa di progetti legati alla ricerca scientifica e alla cultura delle montagne e che è fra gli ideatori del nuovo portale MountainGenius.org, rimarca con forza la differenza: “La piattaforma che proprio nelle scorse settimane ha iniziato ad essere presente sul web è soltanto lo strumento più flessibile ed efficace oggi a disposizione per realizzare una visione, un progetto che sta a monte e che consiste nel mettere insieme i saperi della montagna per poi ridistribuirli e condividerli con tutti coloro che della montagna si occupano, che ne hanno a cuore il futuro ed hanno consapevolezza dell’importanza fondamentale delle terre alte”.

Il progetto MountainGenius

MountainGenius nasce all’interno della Fondazione Minoprio, a pochi chilometri da Como e della startup EvK2Minoprio, che raccoglie l’eredità di più di 30 gli anni di ricerca scientifica e cooperazione sulle più importanti montagne e “terre alte” del Pianeta, con centinaia gli esperti, ricercatori, pubblicazioni e decine i centri di ricerca e università.

Le istanze che hanno portato alla fondazione di questa “biblioteca universale delle montagne”, dove possano trovare spazio i saperi e i dati della scienza, ma anche quelli della gestione ambientale, dello sviluppo sostenibile e della cultura dei popoli, vengono da molto lontano: “L’ispirazione da cui prende spunto questo progetto arriva da un uomo nato nel 1897 che si chiamava Ardito Desio – spiega Da Polenza -, che fu prima di tutto un grande scienziato, ma anche un esploratore e un appassionato frequentatore delle montagne. A lui si deve la nascita del progetto EvK2Cnr, la cui sintesi ed eredità più grande è forse proprio la comprensione dell’importanza della condivisione e della diffusione della conoscenza e dell’informazione, sia essa scientifica, socio economica, delle best practices e di tutto ciò che vive attorno alle montagne”.

L’importanza di una visione d’insieme

“Nonostante queste importanti esperienze pregresse – puntualizza Da Polenza – ancora oggi non sono sufficientemente chiari il valore e la specificità delle montagne. Manca, sotto molti aspetti, una consapevolezza dell’identità dell’elemento montagna. Le problematiche e le risorse rappresentate dalle terre altre delle varie aree del pianeta vengono considerate ancora con un approccio frammentario, che impedisce di focalizzare l’attenzione sul loro ruolo essenziale all’interno dell’ecosistema globale. Abbiamo imparato che gli oceani costituiscono un sistema unitario, le cui modificazioni e problematiche hanno implicazioni e riflessi globali. È importante che un approccio del genere si applichi anche alle montagne, che, nel loro insieme, sono uno dei più grandi bacini di biodiversità della Terra e rappresentano i serbatoi da cui proviene quasi il 70% delle nostre risorse idriche che dissetano i popoli del pianeta e rendono possibile l’agricoltura nei diversi continenti”.

Di fronte all’ormai conclamata emergenza climatica che ci troviamo ad affrontare questa visione d’insieme dell’elemento montagna diviene più che mai essenziale: “Se, come pare confermare anche il recente Rapporto di valutazione degli scienziati dell’IPCC, nei prossimi anni i ghiacciai continueranno a ritirarsi e il livello dei mari a salire, la pressione antropica sulle montagne sarà destinata ad aumentare, con un progressivo spostamento verso l’alto delle popolazioni del mondo e delle loro attività. Unendo a questo fattore la fragilità degli ambienti delle terre alte e la loro connaturata instabilità idrogeologica è facile comprendere come presto ci troveremo di fronte ad uno scenario molto complesso e potenzialmente disastroso. Dobbiamo pensare oggi a come gestire questi cambiamenti e a come tutelare gli ambienti montani nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.

“In realtà – prosegue Da Polenza –, c’è stato un periodo in cui questo approccio globale alle montagne aveva trovato una sua affermazione nell’ambito degli organismi internazionali. Basti pensare che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 5 agosto 2013 aveva messo a punto il report sul Sustainable Mountain Development, dove fra l’altro venivano citati diversi progetti di ricerca italiani nati in seno a EvK2Cnr. Negli ultimi anni questa attenzione si è un po’ alleggerita, ma è tempo che la montagna torni a far sentire la propria voce e credo che quella di MountainGenius potrà essere una buona voce.

Le azioni su cui lavorare

Per dare forza a questa visione corale e condivisa delle montagne MountainGenius opererà su tre principali fronti. Il primo è quello della ricerca scientifica pura, attraverso la costruzione di una piattaforma vera e propria dove vengono raccolti e resi disponibili i dati provenienti dagli istituti che fanno ricerca in montagna in Italia e nel mondo. La costruzione di questa raccolta rappresenta una sfida complessa perché non si tratta semplicemente di riportare le informazioni, ma di consentire ai ricercatori di sapere come sono stati raccolti i dati e che valore possono avere. È importante che ci si confronti su basi validate e verificate dalla comunità scientifica internazionale. Sotto questo aspetto un contributo importante alla costruzione della piattaforma di MountainGenius verrà dalle ricerche effettuate in 35 anni nell’ambito del progetto EvK2Cnr, che rappresenta la più lunga serie di dati validati raccolti nell’area dell’Everest e del K2, il cui valore è stato riconosciuto e ampiamente apprezzato anche dalla World Meteorological Organization.

Accanto alla scienza il secondo ambito di azione sarà quello della gestione e delle politiche di sviluppo dei territori montani. “Si tratta di un ambito ci conoscenze ed esperienze estremamente vario – sottolinea Da Polenza – che va dalle pratiche squisitamente burocratiche ai progetti di sviluppo turistico e ricreativo. Per tutelare al meglio le aree montane e favorirne lo sviluppo con un approccio sostenibile è importante intuirne il valore naturalistico ed economico e comprendere le modalità di interazione con le popolazioni residenti. Le diverse aree protette e parchi montani del mondo hanno messo a punto negli anni esperienze e best practices che è fondamentale far uscire dai cassetti delle burocrazie locali. Pur derivando da aree spesso estremamente differenti, queste esperienze rappresentano un sapere universale, sul quale confrontarsi e da cui prendere spunto per sviluppare nuove ed efficaci politiche di sviluppo sostenibile. Per fare ciò coinvolgeremo in primis la Montain Partnership, fondata nel 2002 Anno Internazionale delle Montagne, che rappresenta l’accesso principale a circa 180 organizzazioni che nel mondo si occupano a vario titolo delle terre alte”.

Il terzo ambito di azione di MountainGenius sarà infine quello della divulgazione e dell’informazione. “Vogliamo raccontare al grande pubblico ciò che avviene sulle montagne e nelle aree protette, vogliamo aiutare a conoscere capire i risultati e le acquisizioni della scienza, ma anche le culture, le tradizioni dei popoli montani. Questo perché riteniamo che un’informazione condivisa e includente sia la strada maestra per risolvere problemi e questioni sempre più complessi”.

Il primo passo

Il primo grande passo verso la costituzione della piattaforma condivisa di MountainGenius scatterà fra il 24 e il 25 settembre di quest’anno, quando il portale diverrà la voce ufficiale della conferenza High Summit, che si svolgerà a Minoprio, in Lombardia, e sarà uno degli eventi collaterali della COP26, la conferenza mondiale sul clima in programma a Glasgow dall’1 al 12 novembre. “La conferenza di settembre – conclude Da Polenza – riprende il percorso avviato 10 anni fa con l’High Summit di Lecco, dove vennero lanciati messaggi importanti, in parte raccolti dalla comunità scientifica internazionale. Oggi riprendiamo questo discorso e rilanciamo relazioni che si erano un po’ atrofizzate e polverizzate in una miriade di soggetti. Ora è il tempo della condivisione delle informazioni e della collaborazione di rete per risolvere i problemi globali che, una volta elaborate, queste informazioni inevitabilmente pongono”.

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Un commento

  1. Un’altro esempio di burocrazia di montagna, ma perché non unire quello che già esiste ,oppure serve creare qualcosa che giustifichi l’esistenza di Evk2cnr…Ardito Desio quello che ha falsificato la relazione finale del K2? Ma per favore…

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