High Summit Cop26

Si chiude l’High Summit Cop26. Montagne e giovani decisivi per il futuro del Pianeta

“Per risolvere il problema del cambiamento climatico abbiamo bisogno di imparare dalle piante. Cooperiamo come le piante” sono le parole della sedicenne Iris, studentessa al terzo anno dell’istituto tecnico agrario di Minoprio. Sono stati infatti i giovani a chiudere l’High Summit Cop26, svoltosi presso la sede della Fondazione Minoprio e di EvK2Minoprio il 24 e 25 settembre. Gli studenti provenienti dalla scuola di Minoprio, dall’Università degli Studi di Milano, da Unimont e dal Politecnico di Milano sono saliti sul palco per far sentire la loro voce sul tema dei cambiamenti climatici. Del resto, “i ragazzi parlano della loro vita futura”, come ha sottolineato Stefano Bocchi, docente dell’Unimi e moderatore della sessione dedicata ai giovani.

Davanti al folto pubblico presente in sala, ma anche connesso via streaming, i ragazzi hanno presentato le proprie ricerche e progetti, per mettere sul tavolo dei decisori non solo idee, ma anche proposte concrete sulle questioni affrontate nelle sessioni della conferenza. “È fondamentale che tutti di questi temi siano a centro dell’attenzione per garantire il cambiamento che abbiamo disperatemene bisogno” dice Matteo, studente della Fondazione Minoprio, a cui sono state affidate le parole di chiusura dei lavori di una due giorni in cui si è parlato di ambiente, sostenibilità e cambiamenti climatici ponendo al centro le montagne. Montagne che sono più che mai importanti, perché ecosistemi fragili, dove piccoli cambiamenti possono avere grandi impatti, ma anche fondamentali risorse. “Le montagne e i giovani sono elementi decisivi per l’individuazione di una strategia di contenimento della CO2 e nella ricerca di una soluzione al cambiamento climatico, per far si che questo non ci travolga in modo drammatico” ha dichiarato il Sottosegretario per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Benedetto Della Vedova. “All’interno dei lavori di preparazione a Cop26 l’High Summit ha un’importanza decisiva, perché la montagna ha un’importanza decisiva. Prima di tutto perché le terre alte sono territori particolarmente e rapidamente vulnerabili rispetto ai cambiamenti climatici, in secondo luogo perché le montagne sono il principale serbatoio di acqua potabile al mondo. Rappresentano il luogo dove prima e meglio si può studiare, prevedere e prevenire quanto sta accadendo”.

L’High Summit Cop26, organizzato da Mountain Genius, ha visto la partecipazione di ricercatori, politici, amministratori, associazioni e imprenditori che in otto sessioni scientifiche hanno discusso i diversi temi dalla conferenza con sguardi e interpretazioni trasversali. Dai cambiamenti climatici alle risorse idriche, dagli ecosistemi agli impatti ambientali e socioeconomici, dalle tecnologie dirompenti ai trasporti e all’economia circolare, dalle strategie europee per la gestione dei territori alpini al benessere e alla vita delle comunità montane.

Questi due giorni di High Summit ci lasciano un grande segnale di speranza” commenta Agostino Da Polenza, ideatore e promotore dell’iniziativa. “Abbiamo capito, grazie agli interventi degli studenti della scuola di Minoprio e grazie agli universitari, come i giovani siano fondamentali anche per le montagne. Gli interventi hanno espresso amore sia per la natura che per le terre alte. Hanno espresso la consapevolezza di dover continuare in questa operazione di divulgazione e inclusione per far si che le montagne, queste grandi riserve di biodiversità, possano continuare a crescere nella passione e nei sentimenti delle future generazioni.

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