AlpinismoAlta quota

Si chiude la stagione alpinistica in Karakorum

Si è conclusa la stagione alpinistica estiva in Karakorum. Una stagione che è stata influenzata nella sua fase inziale dalla pandemia, che ha reso complicato agli alpinisti arrivare in Pakistan, ma che dal punto di vista dei contagi è filata senza intoppi, a differenza di quella primaverile in Nepal.

Le vette sono state in totale circa 100. Tra gli 8000, solo il Nanga Parbat, dove era impegnata una squadra spagnola che si è però ritirata a 5500m, non ha avuto successi. Tutti gli 8000 tentati hanno avuto alpinisti in cima. A incidere maggiormente sui risultati delle squadre in Karakorum è stato il meteo, che ha scaricato tanta neve sulle pareti e lasciato poche opportunità di salita.

Tra gli eventi più rilevanti, il ritrovamento dei corpi di Ali Sadpara, John Snorri e Juan Pablo Mohr che ha consentito di capire la dinamica della morte avvenuta lo scorso 5 febbraio sul K2 in inverno.

K2

Sul K2 sono state registrate 48 cime. Un numero non da record, ma non molto distante dalle 62 del 2018.

Per quanto riguarda le salite degne di nota, segnaliamo la doppia salita di Broad Peak e K2 di Niels Jespers e Hugo Ayaviri in nove giorni senza usare ossigeno supplementare. Nulla da fare purtroppo per il tentativo sulla cresta Ovest del K2 da parte di Graham Zimmerman e Ian Welsted, i due forti alpinisti si sono dovuti fermare a 7000 metri a causa delle condizioni della neve e del crollo di sassi per il troppo caldo.

È invece finito in tragedia il tentativo di aprire una nuova via sulla parete sud-est del K2. Una valanga ha travolto a C1 l’alpinista Rick Allen uccidendolo, sopravvissuti e senza gravi conseguenze i suoi compagni di cordata Stephan Keck e lo spagnolo Jordi Tosas.

Broad Peak e Gasherbrum

14 sono state invece le vette sul Broad Peak, dove si è consumata la seconda tragedia della stagione con la morte di Kim Hong-bin, finito in un crepaccio in discesa dalla vetta. Per il coreano, a cui erano state amputate tutte le dita delle mani a causa dei congelamenti subiti in una solitaria sul Denali, era il 14esimo 8000.

Tra i Gashebrum, il più fortunato grazie all’esposizione a sud, che ha reso le pareti più pulite dall’abbondante neve, è stato il GII con ben 24 vette. Segnaliamo quella dei francesi Boris Langenstein, Tiphaine Duperier, Aurélia Lanoe e Guillaume Pierre che hanno realizzato dalla cima la discesa con gli sci fino a C1.

Meno successi sul Gashebrum I, dove però c’è stata la vetta di Mario Vielmo, che si porta a casa il 12esimo 8000. Putroppo, nulla da fare per Marco Confortola che ha preferito rinunciare a 7700m.

I record

La stagione estiva 2021 registra anche alcuni record. Il pakistano Shehroze Kashif, 19 anni, è diventato il più giovane ad aver scalato il K2. Philippe Genin suonando e cantando i Beatles dalla vetta del GII (8.035m) ha messo a segno il più alto concerto al mondo; mentre Antoine Girad ha conquistato il primato del volo più in alto in parapendio toccando gli 8407 metri di quota.

Tra i pretendenti a un primato c’era anche la dodicenne pakistana Selena Khawaja, che avrebbe dovuto salire il Broad Peak diventando la più giovane a salire un 8000m. Arrivata al campo base con il padre, quest’ultimo è stato male. Evacuato, ha lasciato la figlia da sola a tentare la scalata. Selena non se la sentiva e, secondo quanto raccontato da Lotta Hitsa, si è deciso di allertare l’ambasciata che ha fatto in modo di far arrivare un elicottero per portarla a casa.

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