AlpinismoAlta quota

Il volo in parapendio dal Broad Peak, la rinuncia al Nanga e i progressi sul K2 e Gasherbrum

Sugli 8000 del Karakorum le cose procedono bene, nonostante il meteo un po’ capriccioso che ha lasciato sui pendii delle montagne abbondante neve rallentando talvolta i programmi, che però rimangono in linea con la stagione. Al momento gli alpinisti sono ai campi base a recuperare le energie delle rotazioni scorse e in attesa che il vento si attenui. L’unico 8000 dell’estate fino ad ora scalato rimane il Gasherbrum II.

K2

Durante l’ultima settimana gli alpinisti hanno continua ad acclimatarsi e al K2 si sono raggiunti i 7000 metri, con le corde fisse fino a C3, sebbene non si siano ancora trascorse notti oltre C2.

Anche Graham Zimmerman e Ian Welsted, che hanno come obiettivo la salita in puro stile alpino della cresta ovest del K2, stanno portando avanti le loro rotazioni di acclimatamento sul Broad Peak, quota raggiunta 7000 metri.

Broad Peak

C’è movimento sul Broad Peak, dove la via è allestita fino a C3 e si attendono le prime vette dal 16 luglio. Ci si aspetta che possano tentare la cima il team belga (Sophie Lenaerts, Steff Maginelle, Luc Beirinckx, Jeff Spelmans e Niels Jesper), i russi Vitaly Lazo e Anton Pugovki e anche HongBin Kim, a caccia del 14esimo 8000.

Ma in questi giorni al Broad Peak più che di vette si parla di Stephan Keck, che ha preso il volo con il parapendio dai 6600m della montagna per poi atterrare al campo base del K2 dopo aver raggiunto la i 7400 metri: “Probabilmente uno dei migliori voli della mia vita” ha raccontato l’austriaco.

Nanga Parbat

La spedizione andalusa al Nanga Parbat rinuncia definitivamente. Manuel Gonzalez e Sergio Carrascoso, rimasti soli dopo che i tre loro compagni sono tornati a casa, si sono arresi al maltempo che ha concesso loro solo una manciata di giorni buoni. Quota massima raggiunta 5500 metri. Le difficoltà legate alla tanta neve sulla montagna e le condizioni poco sicure sulla montagna a causa del rischio valanghe li hanno convinti a rinunciare.

Confortola e Vielmo al G1

Sono al CB Marco Confortola e Mario Vielmo dopo aver trascorso diversi giorni in quota per aprire la via i campi alti. “La parete di roccia misto neve che ci porta a C3, 7100m, è di una roccia non sana e per proteggersi bisogna fare molta attenzione dove si mettono le protezioni (chiodi da roccia- fittoni da neve). I primi 100m, i più difficili, li abbiamo attrezzati con Mario. Sinceramente non li ho trovati particolarmente difficili anche se bisogna fare molta attenzione a come ti muovi” scrive Confortola, che spiega di aver posizionato 200 metri di corda arrivando a 6700 metri, oltre C2.

Io e Marco siamo molto motivati e insieme ce la metteremo tutta” scrive invece Mario ufficializzando la cordata.

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