Pareti

Della Bordella, Schüpbach e Welfringer in partenza per la Groenlandia

Con il kayak nell'oceano artico per un'avventura "by fair means"

400 chilometri in kayak e una parete inviolata di 1200 metri. Sono questi i dati fondamentali del nuovo progetto di Matteo Della Bordella, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer. Una spedizione by fair means dove alzare l’asticella delle difficoltà confrontandosi con le incognite dell’acqua, con le distanze e con il totale isolamento, che nel 2021 sembra sempre più difficile da trovare.

La partenza dei tre alpinisti per la Groenlandia è fissata per il 15 luglio. Da lì saranno circa quaranta giorni di avventura, prima con il viaggio in kayak lungo la costa est, poi in parete. “Abbiamo pochissime informazioni sulla montagna” commenta Della Bordella. “Abbiamo solo una foto risalente al 2017”. Ovviamente l’obiettivo del trio è una salita in stile alpino e in libera. “Fondamentale sarà osservare la parete, prima però ci aspetta una grande avventura”. Un avvicinamento, quello che li condurrà da Tassilaq (cittadina della costa est della Groenlandia) alla parete, che già da solo vale l’esperienza. “Secondo le informazioni in nostro possesso una cosa del genere non è mai stata fatta prima. Nessuno, se non qualche locale nella zona di Tassilaq, si è mai avventurato in kayak nell’oceano artico. “Saremo molto carichi, con circa 70 chili di attrezzatura a testa”, tutto il necessario per poter sopravvivere e affrontare la scalata senza necessità di un supporto esterno. “Quando avremo raggiunto la parete saremo a circa 380 chilometri da Isortoq, il villaggio più vicino, e 400 da Tassilaq”.

L’autonomia è di circa 36 giorni, la spedizione ha quindi una data di scadenza già scritta che i tre devono rispettare. “Sui kayak non possiamo portare quantità infinite di materiali, ma anche in questo sta il bello dell’esperienza”. Della Bordella e Schüpbach non sono nuovi a esperienze in kayak. In Patagonia hanno scelto di utilizzare questo mezzo per avvicinarsi all’inviolato Cerro Riso Patron Sud, prima di violarne la vetta. Matteo poi, sempre in kayak, ha già affrontato le acque della Groenlandia nel 2014. Ma questa che si sta preparando a vivere è tutta un’altra esperienza, sottolinea. “Nel 2014 ci siamo mossi all’interno dei fiordi, su percorsi già esplorati in kayak. Qui sia incognite che difficoltà sono maggiori. Abbiamo distanza, isolamento e una bellissima parete inviolata. Un mix estremamente stimolante”.

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