AlpinismoPareti

Symon Welfringer racconta la nascita di “La Croisade”, una nuova via sull’Aiguille des Pélerins

Lo scorso febbraio il nome dell’alpinista francese Symon Welfringer rimbalzava tra le testate nazionali e internazionali di montagna, assieme a quelli dei connazionali Charles Dobouloz e Clovis Paulin per la eccezionale  prima ripetizione della Direttissima alla Punta Walker (nonché prima invernale), sul versante Nord delle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco. Una impresa che ha destato clamore mediatico soprattutto perché realizzata a distanza di 37 anni dalla prima salita della via. Ma l’inverno di Symon non verrà ricordato soltanto per questa super avventura. A distanza di 2 mesi ha rivelato nei giorni scorsi di aver messo a segno un’altra impresa degna di nota, sempre sul Monte Bianco, ma stavolta in compagnia del britannico Tom Livingstone. Tra il 31 gennaio e il 1 febbraio i due hanno aperto una nuova via sulla parete Nord dell’Aiguille des Pélerins (3318 m), il cui nome già dà a intendere che sia stata una bella battaglia: La Croisade (“la crociata”, M7+/A2/5+ 600 m).

“Avevo notato da un po’ quella linea nel bel mezzo della parete nord”, racconta Symon, tornando con la memoria a qualche anno fa. “Mentre salivo la via Beyond Good and Evil nel 2019, ho visto quel favoloso tetto sospeso nel mezzo della parete e mi sono chiesto se ci passasse una via. Sapevo che Xavier Cailhol e Jeff Mercier avessero provato ad aprire una via per aggirare quel tetto ma alla fine avevano aperto (nel 2017, ndr) i tiri di Flammes de l’enfer, una bella variante di Beyond Good and Evil (via di ghiaccio e misto aperta nel 1992 da Andy Parkin e Mark Twight, ndr).”

In sintesi, la risposta alla domanda “ci passerà già qualche via?” è sembrata essere un no. Il 31 gennaio, insieme a Tom, Symon ha raggiunto la base della Nord dell’Aiguille des Pélerins, salendo i primi tiri di Flammes de l’enfer (dei tiri in drytooling con difficoltà fino a M7). “Rispetto il lavoro di Jeff – commenta Welfringer – perché sa sempre trovare queste simpatiche fessure sottili che sono fatte per essere salite con l’aiuto della piccozza da ghiaccio”. Mentre i due si divertivano in parete, Xavier li osservava col binocolo da Chamonix. Al termine della prima giornata in parete, hanno fatto ritorno in rifugio per risalire di buon’ora il giorno successivo al punto più alto raggiunto in precedenza e procedere con i tiri successivi.

“Dopo un tratto di arrampicata complicata su roccia non delle migliori (attorno a M7) siamo finalmente arrivati alla base dell’imponente tetto: 30 metri di arrampicata su una fessura strapiombante a 45°, impressionante”. Una fessura che “sapevamo che si potesse arrampicare ma è difficile dire quanto potrebbe risultare difficile da affrontare in libera”, commenta Symon, anticipando che non siano riusciti a salirla in libera in maniera integrale ma abbiano dovuto affrontare un tratto in artificiale. Tom procedeva da primo, ed “è stato in grado di fare un gran bel lavoro arrampicando una serie di sequenze e fermandosi nell’arrampicare in artificiale a un certo punto. Quella roba sembrava veramente difficile.

“Ho provato a liberare il tiro in top rope (con la corda dall’alto, ndr) – racconta ancora Symon – ma dopo 10 metri, mi sono reso conto che fosse troppo complicato per me e soprattutto troppo ripido”. In termini di difficoltà il tiro, che rappresenterebbe una bella sfida per chi voglia tentare di liberarlo, potrebbe aggirarsi su una difficoltà stimata pari a M9/M10. A seguire “circa 6 lunghi tiri dalla cima del tetto alla cresta sommitale. 3 tiri che risultano sostenuti e richiedono buone condizioni (tra M5 e M7)”, uno affrontato in parte in artificiale ma che “potrebbe tranquillamente essere salito in libera”.

“Tirando le somme – sintetizza Welfringer – proponiamo questa via, La Croisade: M7+/ A2 / grado 5+ per 600 metri di grande arrampicata su roccia veramente solida”. Di seguito i tiri nel dettaglio: “primi tiri di Beyond poi Flammes de l’enfer (M5 – M6 – M6) poi la nuova via M7+ – M6+ – il tetto, A1 (forse M9 o M10 ??) – M5 – M6+/A2 – M5 – 100m di terreno facile”.

“Ringrazio Tom per il bel tempo condiviso all’aperto  – conclude Symon – e spero che qualcuno forte possa venire a provare a liberarla. Sarei super felice di fornire maggiori informazioni sul materiale e qualsiasi altra cosa a chi fosse interessato”.

Tags

Articoli correlati

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close