Sci alpinismo

Ski Alp Gran San Bernardo: un’associazione a misura di scialpinista

Siamo alle porte della primavera, la stagione per eccellenza dello scialpinismo. Quest’anno la neve è stata abbondante e certamente offrirà agli appassionati tante opportunità per divertirsi tracciando curve sul manto lavorato dai tiepidi raggi del sole. Anche il Gran San Bernardo, con il suo comprensorio dedicato, si sta preparando all’originale stagione delle pelli. Nato da un progetto di cooperazione trasfrontaliera Interreg Italia-Svizzera che vede la valle del Gran San Bernardo cooperare con quella svizzera di Bagnes (Verbier) il comprensorio si sta ora preparando a camminare con le proprie gambe, arricchendosi e strutturandosi sempre più. L’obiettivo è quello di diventare un polo di riferimento per scialpinisti neofiti ed esperti, che qui possono trovare oltre agli spazi vergini anche servizi e strutture adatte alle loro esigenze. Ne abbiamo parlato con Davide Desandré, presidente della neonata associazione “Ski Alp Gran San Bernardo”.

Davide, quando nasce l’associazione è qual è il suo scopo?

“Viene costituita verso la metà del 2020, come naturale prosecuzione del progetto Interreg. Al termine della fase di avviamento sarà l’associazione a dover gestire il progetto. Oggi ne fanno parte circa una trentina di associati. Parlo di persone, di attività legate a ristorazione, di servizi per il turista. L’obiettivo è quello di tenere compatto il settore ricettivo, di dare un’indicazione.”

Con l’inverno appena trascorso non avete avuto occasione di testare il 100% della vostra operatività…

“La situazione è molto critica. Se fosse un periodo normale avremmo lavorato e l’associazione si sarebbe avviata, iniziando subito le sue attività. In questo momento è invece molto difficile perché la montagna è stata molto penalizzata durante i mesi invernali. Le difficoltà non solo quelle economiche, ma anche quelle legate ai lavori di organizzazione. Fatichiamo a trovare modo di parlarci tra di noi per coordinare le operazioni, giustamente ognuno ha i suoi problemi e al momento si pensa a sopravvivere. Ma questo non ci ferma e comunque andiamo avanti perseguendo il nostro obiettivo.”

Quali sono i servizi agli scialpinisti già attivi?

“È stato attivato lo SkiAlp bus, un servizio navetta a prenotazione dedicato a scialpinisti e freerider. Grazie al bus è possibile farsi venire a prendere in hotel per raggiungere la partenza degli itinerari scialpinistici, oppure l’impianto di risalita. Stessa cosa al termine della discesa. Basta una telefonata e arriva lo SkiAlp bus a recuperarti dopo una giornata a tracciare curve.”

Cosa invece verrà realizzato nel prossimo futuro?

“Migliorare la rete sul territorio, in modo da collegare tra loro i servizi. Lavorare per la creazione di nuovi servizi dedicati al noleggio delle attrezzature, alla riparazione degli sci. Insomma, nel breve termine vogliamo focalizzarci al 100% sui fruitori del territorio, strutturarci perché possano trovare servizi funzionali e accoglienza a misura di scialpinista.”

Che tipo di accoglienza state immaginando per lo scialpinista?

“Innanzitutto il cliente che arriva e non conosce il territorio si trova davanti a un personale formato, che conosce il territorio. Trova cartine e itinerari. Gli vengono forniti contatti dove poter approfondire le informazioni. Vogliamo formare gli operatori per far si che ci siano ristoranti con orari adeguati ai tempi degli scialpinisti, offrendo così l’opportunità di pranzare verso le 14.30-15. Oppure colazioni verso le 5.30, soprattutto in primavera. Ancora pacchetti per il pranzo al sacco e molto altro.

Quando arriva qualcuno da fuori vogliamo far vedere che siamo sul pezzo, che conosciamo il territorio, gli itinerari. Che sappiamo fornire indicazioni sui mezzi di trasporto. Per agevolare i frequentatori è necessaria la presenza di navette, bisogna far si che non debbano prendere l’automobile per spostarsi nel comprensorio.”

Un grande lavoro di organizzazione e formazione…

“E non solo. Per riuscire servono anche flessibilità e disponibilità. Dobbiamo essere i primi promotori del territorio, senza aspettare che lo faccia qualcun altro al nostro posto. Se sul posto esiste una rete consolidata allora i frequentatori si fermeranno due o tre notti, vivranno la valle permettendole di sopravvivere.”

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3 Commenti

  1. Questa si che e’ lungimiranza…..Speriamo ci siano molte imitazioni presto. Anche cosi’ si puo’ far “vivere” la montagna in ottica diversificata. Bravi !!!

  2. Bellissima iniziativa che porterà anche una nuova visione degli sport di montagna invernali anche senza impianti di risalita. Sarebbero da coinvolgere anche i ciaspolatori.
    In Valgrisenche abbiamo Ski Alp ‘Xperience, altro evento sullo scialpinismo che durerà fino a fine stagione (28 aprile) http://www.prolocovalgrisenche.com

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