AlpinismoAlta quota

Manaslu: si sale per l’ultima rotazione prima del tentativo di vetta

Finalmente il vento forte ha dato un attimo di tregua alle squadre impegnate questo inverno al Manaslu. Non una finestra ottimale, ma sufficiente per consentire a Simone Moro, Alex Txikon e compagni di salire in parete per provare a terminare l’allestimento della via fino a C3 e l’acclimatamento. L’ultima rotazione, come spiega l’alpinista bergamasco, poi se le previsioni meteo verranno confermate, il tentativo di vetta durante la prima settimana di febbraio. “Vedremo, un passo alla volta” scrive Moro, che ben sa che i programmi a lungo temine in inverno sugli 8000 possono sempre essere ribaltati.

Al campo base ci sono anche Vinayak Jay Malla e Tenji Sherpa, che nei giorni scorsi hanno rilasciato un’interessante intervista al portale Explorerweb sul possibile cambio di programmi relativamente allo stile alpino. A molti, infatti, vedendoli collaborare con l’altra squadra sulla via era venuto il dubbio che si fossero uniti a Txikon e Moro abbandonando la volontà di scalare in stile alpino. I due nepalesi hanno però spiegato che in realtà il piano rimane quello iniziale e che pertanto non si sono uniti all’altro team per incompatibilità di obiettivi

Il punto è che secondo le definizioni più stringenti di stile alpino il tentativo di vetta deve essere fatto in un’unica spinta dal campo base alla vetta, senza precedentemente salire sulla montagna, allestire la via, posizionare campi. Non tutti però concordano (quando mai in alpinismo!), alcuni alpinisti sostengono infatti che essendo uno stile nato e pensato per le Alpi, questi confini ideali bisognerebbe adattarli quando vengono applicati alle montagne himalayane. Questioni davvero di lana caprina.

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5 Commenti

  1. Forse lo stile alpino è salire senza scendere in basso prima della vetta.
    Lo stile Himlayano è salire a dente di sega, ma una sega con qua e là alcuni denti a pettine.

  2. Mamma che brutta traduzione “last rotation -> ultima rotazione”… d’accordo che Moro è elicotterista e “rotazione” può passare nel gergo elicotteristico (e forse Moro la usa proprio per questa sua formazione), ma parlare di ‘rotazione’ in italiano, riferendosi alle ripetizioni di salita e discesa, sembra di sentire Totò a Milano :-DDD

    1. Caro Manuele,
      le salite di acclimatamento si sono sempre chiamate “rotazioni”, non ci siamo inventati nulla.

      1. Gentile redazione, il fatto che “si sono sempre chiamate” così non significa che sia corretto. Qualcuno diceva che errare è umano, ma perseverare diabolico, sarebbe semplicemente ora di imparare l’italiano. “Rotation” può anche essere il termine inglese usato per indicare l’acclimatamento, ma non trova una diretta traduzione in italiano (cosa che invece succede ad esempio per “to set -> settare”). Provate a cercare sul dizionario “rotazione”: l’unica rotazione alpinistica è un movimento in arrampicata. Scrivere “rotazione” per indicare l’acclimatamento non esiste in italiano, quindi si ve lo siete inventati, voi come qualcun altro. Bastava correggere l’articolo senza voler per forza di cose aver ragione su un lessico errato.

  3. ecco ci mancava il crepaccio ora. Penso che alla fine, non so quando, ma ci riusciranno a salire in vetta, però amici miei sbrigatevi altrimenti arriva Nirmal ed è fatta, lui arriva sale e scende non ci sono latre cose.

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