AlpinismoGente di montagna

Christophe Profit

“La cosa meravigliosa è che i limiti della montagna sono infiniti, si può sempre andare più lontano. E soprattutto, ognuno può provare ad aprire le proprie vie.”

Christophe Profit

Ha concatenato le tre classiche nord delle Alpi in 24 ore e ha aperto una nuova via sul K2. Christophe Profit, con decine di prime ascensioni, record di velocità e altri exploit è uno dei più forti alpinisti francesi degli anni Ottanta. Classe 1961 si è fatto riconoscere con un’incredibile arrampicata in free solo della ovest del Dru. 3 ore e 10 minuti per dare il via a una nuova era dell’alpinismo. Erede dell’arte arrampicatoria francese appartenuta Georges Livanos, Gaston Râbuffat, Lionel Terray, Jean Couzy e René Desmaison, Profit trasporta la pratica alpinistica verso nuovi confini fatti di velocità, difficoltà, concatenamenti e sfide solitarie. Oggi Profit è una leggenda vivente, una fonte di ispirazione per tanti giovani talentuosi e appassionati che vorrebbero ricalcarne le orme o spingere l’asticella un po’ più in là.

La vita

Christophe Profit non nasce montanaro. Le sue origini ci portano in Normandia, a nord di Parigi, dov’è nato il 15 febbraio 1961. Per lui la montagna è il luogo delle vacanze estive, con la famiglia frequenta spesso il piccolo centro di Saint-Gervais nel dipartimento dell’Isère dove si trova il massiccio des Écrins, la catena Belledonne e, in un altro dipartimento ma non molto distante, la bella e piramidale sagoma del Monviso. Innamorarsi della montagna è facile quando di frequentano posti come questi. Nonostante questo i suoi primi approcci con il mondo dell’arrampicata avvengono nel piatto panorama della Normandia. Le prime scalate le compie all’età di sedici anni sulle falesie di Connelles, a due passi dal corso della Senna. All’età di 21 anni poi presta servizio militare presso il Groupe Militaire de Haute Montagne a Chamonix. Qui può affinare la tecnica alpinistica accumulando esperienza e ascensioni. Anche per questo una volta terminata la leva decide di fermarsi per qualche tempo nella cittadina ai piedi del Monte Bianco. Un periodo in cui realizzare numerose ascensioni sul massiccio. Nel 1986 diventa infine guida alpina, la sua professione è la montagna. Un’attività che svolge ancora oggi. È sposato con Sylviane Tavernier.

L’alpinismo

Il mondo alpinistico si accorge del talento di Christophe Profit nei primi anni Ottanta, quando il francese si rende protagonista di diverse ascensioni in velocità. Prima tra tutte la salita della via Ginat sulle Droites (ED,V, M4+, 85°, 1000m) nel tempo record 2 ore e 30 minuti. Un tempo che verrà migliorato solo nel 2010 da Ueli Steck (2 ore e 8 minuti).

Poi viene l’Aiguilles du Dru che sale prima per il Couloir nord, in 4 ore e 30 minuti, e poi per la Diretta Americana lungo la parete ovest. Siamo nel 1982, e Profit corre su quella parete. 3 ore e 10 minuti dopo averla approcciata è in vetta. Un tempo da marziani che impressiona e fa parlare di lui sulle più importanti riviste specializzate del mondo. L’anno successivo questa importante realizzazione porta a termine il primo concatenamento solitario. 22 ore totali per salire la nord delle Droites, la nord dell’Aiguille de Talèfre e il Linceul. 32 ore è invece il tempo che gli richiede, tra il 17 e il 18 febbraio 1984, la prima solitaria invernale della Cresta integrale di Peuterey. Pochi mesi dopo eccolo nuovamente sul Monte Bianco, questa volta insieme a Dominique Radigue, per concatenare in giornata i quattro Piloni del Frêney. Ancora il concatenamento in giornata di Grand Pilier d’Angle, Pilone Centrale del Freney e Cresta dell’Innominata insieme a Thierry Renault. Ma il suo exploit più grande rimane il concatenamento delle pareti nord di Cervino, Eiger e Grandes Jorasses in sole 24 ore il 25 luglio 1985. Impresa che ripete nel 1987, ma in versione invernale. Tra il 12 e il 13 marzo, in sole 40 ore e 54 minuti sale la nord delle Grandes Jorasses, poi quella dell’Eiger e infine quella del Cervino.

Oltre a tutto questo Christophe Profit realizza prime salite, nuove vie, ripetizioni di prestigio in solitaria e con compagni dall’altissimo profilo come Jean-Marc Boivin o Eric Escoffier. Poi, verso la fine degli anni Ottanta, eccolo allargare i propri orizzonti alle più alte montagne della Terra. Nel 1989 tenta di salire il Lhotse in invernale, per la sua parete sud. Stesso obiettivo che tenta anche l’anno successivo, in estate, insieme a Pierre Béghin. Nel 1991, nuovamente con Béghin, si porta ai piedi dal versante nord del K2 su cui realizza la prima salita dello spigolo nord-ovest.

Le principali salite nelle Alpi

  • 1980, Via Ginat, Les Droites, solitaria
  • 1980, Couloir nord, Aiguilles du Dru, solitaria
  • 1980, Profiterole, Clocher du Tacul, prima salita con Jean-Marc Boivin
  • 1981, Caprice des Diables, Clocher du Tacul, prima salita con Jean-Marc Boivin
  • 1981, Yosemitac Ethics, Clocher du Tacul, prima salita con Jean-Marc Boivin
  • 1982, Diretta Americana, Aiguilles du Dru, solitaria
  • 1983, Nord Droites, Aiguille de Talèfre, Linceul, oncatenamento in solitaria in 22 ore
  • 1983, Hypercouloir del Brouillard, Monte Bianco,  seconda ascensione e prima invernale con Eric Escoffier e Pierre Royer
  • 1983, Direttissima Americana, Aiguilles du Dru, prima salita in libera con Eric Escoffier
  • 1984, Petit Viking, Pointe du Domino, prima salita con la moglie Sylviane Tavernier e Dominique Radigue
  • 1984, Cresta integrale di Peuterey, Gruppo del Peuterey, prima solitaria invernale in 32 ore
  • 1984, Hypercouloir del Brouillard, Monte Bianco, prima solitaria
  • 1984, Quattro Piloni del Freney, Monte Bianco, con Dominique Radigue
  • 1984, Grand Pilier d’Angle, Pilone Centrale del Freney, Cresta dell’Innominata, Monte Bianco, concatenamento in giornata con Thierry Renault
  • 1985, Via Heckmair, Eiger, prima solitaria invernale in giornata
  • 1985, Cervino, Eiger e Grandes Jorasses, concatenamento delle tre pareti nord in 24 ore
  • 1987, Grandes Jorasses, Eiger e Cervino, concatenamento delle tre pareti nord in invernale in 40 ore e 54 minuti
  • 1989, Cresta integrale di Peuterey, Gruppo del Peuterey, solitaria
  • 1991, K2, Karakorum, prima salita dello spigolo nord-ovest con Pierre Béghin

Libri

Christophe, 2008, di Sylviane Tavernier

Film

  • Christophe, 1985, di Nicolas Philibert
  • Christophe Profit, 1987, di Nicolas Philibert

“L’andare in montagna non sparirà mai, perché ci sarà sempre qualcuno che vorrà tracciare un nuovo cammino. Compiere una nuova avventura, partecipare a una nuova sfida. È per questo che è bello conoscere i propri limiti: per superarli ogni volta, vivendo momenti fortissimi.”

Christophe Profit

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