Weekend senza sosta per il Soccorso Alpino
Numerosi incidenti su Alpi e Appennini, tre le vittime
Un weekend senza sosta per il Soccorso Alpino quello appena trascorso. Innumerevoli gli interventi realizzati su Alpi e Appennini. Accanto a missioni di soccorso per incidenti lievi, quali infortuni e malori su sentieri, perdita dell’orientamento, alpinisti in difficoltà in parete, si registrano tre decessi. Uno speleologo rimasto bloccato in una grotta alle pendici della Majella, in Abruzzo. Una escursionista kazaka deceduta sul Monte Canin, in Friuli Venezia Giulia. E un escursionista precipitato sul Terminillo, in Lazio.
Speleologo muore in una grotta in Majella
Si sono conclusi nella mattina di domenica 5 luglio, con il recupero del corpo senza vita del terzo speleologo disperso, le operazioni di soccorso intraprese dal Soccorso Alpino a Roccamorice (PE), alle pendici della Majella nella giornata di sabato. La vittima era parte di un gruppo composto da cinque speleologi, marchigiani e abruzzesi. In tre si sono introdotti all’interno della grotta e sono stati colti da una piena. A lanciare l’allarme i due di loro all’esterno della cavità naturale al momento dell’incidente. Alle operazioni di recupero hanno collaborato Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e 118.
I tre speleologi erano rimasti bloccati oltre un sifone, un passaggio allagato a circa 70 metri dall’ingresso. I due compagni della vittima, un 31enne della provincia di Ancona e un 36enne di Pianella (PE) sono stati recuperati nella serata di sabato e trasportati dal 118 all’ospedale di Pescara. Molto provati, ma in buone condizioni fisiche. Il terzo speleologo, 42enne di Arielli (CH) è stato invece raggiunto nella mattina di ieri non appena il livello dell’acqua ha permesso il recupero. Per lui non è stato possibile altro che constatare il decesso. Secondo le prime informazioni, era alle prime armi e aveva poca esperienza.
Escursionista precipita sul Terminillo
Un escursionista, per cause ancora da chiarire, è precipitato in un dirupo sul Monte Terminillo nella mattina di domenica 5 luglio, perdendo la vita. In un primo momento, considerata la posizione del corpo, si è pensato ad una caduta dal Monte Elefante. Successivamente, sulla base della testimonianza delle due ragazze che, avendo udito il tonfo del corpo hanno lanciato l’allarme, si è compreso che l’uomo fosse precipitato da un sentiero di Valle Scura, sul Terminillo. Sul posto sono arrivati in tarda mattinata i Vigili del Fuoco, il soccorso alpino e i sanitari del 118. Le operazioni di recupero della vittima si sono però rivelate complicate, in quanto il corpo si trovava in zona impervia con difficoltà di accesso per le squadre di terra. Pertanto è stato necessario il contributo dell’elicottero Drago 58 partito dal reparto volo VVF di Ciampino. L’escursionista non aveva con sé documenti di riconoscimento. L’ipotesi è che l’uomo sia precipitato per un malore o per essersi sporto eccessivamente sul dirupo.
Escursionista kazaka precipita sul Monte Canin
Una cinquantacinquenne di nazionalità kazaka residente a Trieste è deceduta nel pomeriggio di domenica nel gruppo del Monte Canin, sulle Alpi Giulie. La donna è precipitata da un pulpito di roccia, per una cinquantina di metri, da Sella Bilapec. Allertata la stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico e la Guardia di Finanza di Sella Nevea, il recupero è stato effettuato dall’elisoccorso regionale. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso della donna. La salma è stata portata a Sella Nevea.
Circa i tre speleologi sarei curioso di sapere se le piogge erano previste o no. Questo cambia radicalmente il giudizio sull’accaduto. Può essere stata una tragica fatalità oppure siamo davanti ai soliti imbecilli che entrano in grotta col maltempo e non pensano ai tipici frequenti allagamenti della grotta stessa.