Cronaca

Presolana. Polemiche sul sentiero per disabili e non vedenti dei Cassinelli

Domenica 27 ottobre è stato inaugurato ai piedi della Presolana il rinnovato sentiero che conduce alla Baita Cassinelli. Un sentiero che un finanziamento del Rotay Club città di Clusone ha consentito di rendere accessibile ai non vedenti e diversamente abili.

Alla salita inaugurale hanno partecipato simbolicamente due persone non vedenti e un disabile su joelette, trasportato con l’aiuto dei tecnici del C.A.I. di Bergamo.

I lavori lungo il sentiero 315 non sono ancora stati completati. A seguito di una sospensione invernale, riprenderanno in primavera. Ma il risultato raggiunto finora è già estremamente soddisfacente, a detta del Presidente del Rotary Club città di Clusone Antonio Gonella.

Sono stati rimossi molteplici ostacoli e nel futuro, grazie a un finanziamento di 5.000 euro, verranno poste lungo il percorso delle mappe tattili per dare supporto ai non vedenti.

Allargamento del sentiero nel rispetto dell’ambiente

Sotto la guida del progettista dei lavori Pierangelo Oprandi, il sentiero originale è stato allargato fino a raggiungere una larghezza di circa un metro, così da consentire agevolmente il passaggio di un non vedente e del suo accompagnatore, affiancati. O il passaggio di joelette.

Il progetto ha cercato, secondo le dichiarazioni di Oprandi, di rispettare la natura del luogo.

Nella primavera del 2020 si procederà alla messa in sicurezza delle scarpate, al posizionamento di corrimano per superare gli ostacoli e di batti bastone per favorire l’orientamento degli escursionisti non vedenti.Saranno inoltre realizzate tre stazioni sensoriali. Una concentrata sul tatto, con sculture lignee zoomorfe. Una legata all’udito dove sarà possibile ascoltare i suoni del bosco e la terza rappresentata da una piattaforma dotata di mappa tattile per orientarsi in rapporto alla Presolana.

Inevitabili polemiche

Come già accaduto per il sentiero per disabili della Val di Mello, non sono mancate polemiche sulla necessità di alterare un sentiero escursionistico pre-esistente per renderlo fruibile a tutti.

In un articolo del 4 ottobre a firma di Andrea Gennari Daneri, fondatore, editore e direttore di Pareti Climbing Magazine, ripreso nei scorsi giorni dal Blog di Alessandro Gogna, il progetto del Rotary viene descritto con toni decisamente duri e accusatori. “Stanno aprendo a colpi di ruspa un varco nel bosco per arrivare più facilmente dal Passo Presolana a Baita Cassinelli”.

L’opinione del giornalista, appoggiata da Alessandro Gogna, è che il piano A del progetto del Rotary, ovvero di renderlo agibile ai paraplegici in carrozzina, sia in un certo senso sfuggito di mano. Da disabili si sarebbe arrivati a chiamare in causa i non vedenti come motivo valido per portare le ruspe sulla Presolana.

“La disabilità negli anni è diventata un piatto ricco per chi se ne occupa, l’inclusione e l’abbattimento delle barriere architettoniche si sono trasformate da sacrosanto dovere/diritto a business milionario”,  scrive Gennari Daneri. “I manufatti delle città occidentali si sono trasformati in funzione dei diritti di una categoria un tempo dimenticata e ora giustamente salvaguardata. Rampe d’accesso, montascale, servizi sanitari: un fiume di denaro in buona parte finanziato dalle autorità europee. Poi, ovviamente, c’è sempre chi vuole farla fuori dal vaso, chi vuole vedere se oltre alle barriere architettoniche delle opere dell’uomo si possa abbattere qualcos’altro. Tipo le piante, le rocce, e gli altri ostacoli che la natura ha frapposto tra il disabile e qualche imprecisato punto del globo che egli abbia la voglia e il diritto di raggiungere malgrado il suo stato – scrive ancora Daneri-Con qualche ruspa leggera di ultima generazione tutte quelle stupide radici e pietre che infestano il già largo sentiero che porta dal Passo ai Cassinelli potranno finalmente scomparire, peraltro invogliando un altro tipo di disabile (il cittadino che trova molto alla moda fare due passi in montagna) a salire fino ai Cassinelli, magari vestito elegante, per degustare qualche prodotto di malga peraltro acquistabile presso qualsiasi negozio di Castione. Diteci che non è vero”. Parole che contrastano apertamente con le dichiarazioni del progettista Oprandi, confidente di aver portato avanti dei lavori nel pieno rispetto dell’ambiente.

Tra i numerosi commenti apparsi sul Gogna Blog in calce all’articolo, compare una riflessione del traduttore Luca Calvi che ci permettiamo di riprendere, come spunto di riflessione collettiva:

“Non vanno abbattute le barriere naturali. Vanno aiutate le persone a passare oltre i propri limiti. Ed a rispettare la natura. Se l’associazionismo insegnasse ad un gruppo di ragazzi come aiutare un gruppo di “ipovedenti” o di altre persone con “differenti abilità” e ad accompagnarli su quello o su altri sentieri. E dedicasse quei fondi ad abbattere le barriere architettoniche. Ci guadagneremmo tutti. A partire dalla natura”.

 

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Un commento

  1. In effetti esistono mezzi cingolati a motore elettrico( da 15mila a 23mila euro circa) .Con uno di essi un alpino rimasto ferito ed invalido e’salito sul monte Rosa, con Guide e compagni accanto.Si tratta di scegliere dove e come spendere i fondi.La Joelette richiede comunque volontari disposti a sforzo fisico, con altri mezzi meccanici la guida e’o autonoma con una specie di joystick o con supporto .Tra l’altro un mezzo del genere potrebbe essere utile anche in altre occasioni, ad esempio riprese televisive di eventi.Se fossi un fondista in gara, vedermi continumente una motoslitta a motore davanti che mi intossica, mi distrae, mi intralcia col rumore..mi darebbe fastidio.Vedemo come si attrezzano le localita’sede di gare sci alpino ed Olimpiadi..per fornire in comodato mezzi e percorsi di spostamento a disabili.

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