Itinerari per tutti, da vivere a piedi, in bici o con mezzi a motore. Si sviluppano dalle Alpi all’Appennino e portano alla scoperta della storia del Piemonte, ma anche del suo paesaggio naturalistico e delle sue tradizioni. Sono 69 le Vie Storiche di montagna del Piemonte, e si sviluppano attraverso tutta la regione, dalle Alpi all’Appennino toccando, talvolta, anche la pianura. Si tratta di antiche vie di collegamento transfrontaliero, vie mercantili, e ancora ex strade militari e percorsi di pellegrinaggio. Percorrerle oggi offre l’opportunità per scoprire un Piemonte diverso, per addentrarsi nelle radici storiche e culturali del territorio. Si possono frequentare a piedi, in bici o con mezzi a motore e sono itinerari adatti a tutti, anche a chi non è un esperto.
Vie per tutti i gusti
Pascoli, brughiere e pareti a strapiombo. Ma anche borghi antichi, tradizioni, scenari e paesaggi formidabili. Capolavori di ingegneria e strade da vivere a piedi, in bici o con il mezzo che si preferisce. L’obiettivo di queste 69 Vie Storiche di montagna è quello di valorizzare lo sviluppo del turismo all’aria aperta salvaguardando e garantendo la funzionalità originaria degli itinerari con la loro percorribilità in sicurezza, ora e in futuro. E, che dire, ce n’è davvero per tutti i gusti. Ci sono le ex strade militari, diffuse praticamente lungo tutto l’arco alpino Piemontese, o la Strada del Sempione, nel Verbano-Cusio-Ossola, via di commercio transfrontaliero. E ancora le vie panoramiche, costellate di scenari da imprimere nei propri ricordi. Succede seguendo la Panoramica Zegna, nel Biellese. Si scopre invece la storia antica salendo al Colle delle Gragliasca, con le sue molte incisioni rupestri. Ci sono i tradizionali villaggi Walser, in Valsesia, e le vie di pellegrinaggio, come quella che racconta l’epopea di Fra’ Dolcino e dei suoi seguaci. Altre vie raggiungono luoghi dal grande pregio naturalistico, come la strada che sale al Colle del Nivolet, addentrandosi nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Questo senza dimenticare l’Appennino piemontese, anch’esso da vivere a ritmo di scoperta, ad esempio con il Cammino Piemonte Sud, una vera e propria perla naturalistica su più tappe che collega tutte le Aree Protette e i Siti Natura 2000 amministrati dall’ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese. Bisogna solo scegliere, e non è facile. Dalla celebre Alta Via del Sale, che collegava i forti del sistema difensivo alpino tra il Settecento e la Seconda Guerra Mondiale, ai percorsi della Linea Cadorna, che uniscono più opportunità di scoperta: storiche, naturalistiche, culturali e sportive. E sono proprio questi i temi ricorrenti quando si sceglie di percorrere una elle ex strade militari del Piemonte. Dei veri e propri capolavori dell’ingegneria, progettati tra il 1700 e i primi anni del Novecento per agevolare il transito di soldati e mezzi. Abbandonati, questi itinerari sono diventi cammini di scoperta turistica e naturalistica, veri e propri musei a cielo aperto. La già citata Alta Via del Sale, a esempio, si sviluppa in provincia di Cuneo, lungo il confine italo-francese, e può essere frequentata a piedi, in bici o con messi a motore (ad eccezione di alcuni giorni della settimana riservati a soli pedoni e ciclisti), regalando ai suoi frequentatori scorci panoramici che rimarranno impressi per sempre. In provincia di Cuneo si trovano molte ex strade militari, come quella che percorre l’Altopiano della Gardetta, che oggi permette di avventurarsi alla scoperta della geologia del territorio. O ancora la via che spinge fino al Colle della Maddelena tra casermette e opere belliche del Vallo Alpino, l’Alta Via dei Roburent. Un vero e proprio viaggio nella storia. Così come avviene sulla Rotabile Militare N° 79, che collega Fenil, Pramad, Föens e Jafferau con il fondovalle; o anche lungo la Meana-Colle delle Finestre-Dépot. Ci troviamo in provincia di Torino e queste due vie rappresentano dei veri gioielli per gli amanti della storia e dell’avventura. La prima vede il suo fiore all’occhiello con la “Galleria dei Saraceni”, scavata in una curva nella roccia e lunga ben 876 metri. La seconda si sviluppa invece su 33 tornanti ed è oggi considerata dai ciclisti una delle salite più dure d’Europa. Salendo verso nord ci accoglie la Strada del Colle del Turlo, che unisce tra loro le Comunità Walser di Alagna e Macugnaga. Il percorso è opera dei militari del 4° Reggimento Alpini che tra il 1929 e il 1931 hanno trasformato un semplice sentiero in un’opera percorribile con la piccola artiglieria, permettendo oggi a chi la segue di godere dei magnifici affacci sulla vallata e sui ghiacciai del Monte Rosa. Non molto lontano ci sono poi i quattro tratti della Linea Cadorna, ex strada militare appartenente al sistema difensivo progettato tra il 1899 e il 1918 per proteggere il territorio italiano da un possibile attacco da Oltralpe. Un viaggio tra trincee, ospedaletti, casermette, ricoveri, bunker. Una vera e propria immersione nella storia del Piemonte, da vivere a piedi, in bici, e-bike o anche, in alcuni casi, con mezzi a motore. Sempre, all’insegna dell’outdoor e dell’avventura.
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