Cronaca

Val d’Aveto. Escursionista precipita per un selfie

Nella mattina del 1 agosto un escursionista è scivolato per una decina di metri nei pressi del rifugio Faggio dei Tre Comuni di Bedonia (PR), nel tentativo di farsi un selfie su una roccia.

L’uomo, 52enne di Genova, si trovava al momento dell’incidente lungo il sentiero CAI 801/A che conduce alle sorgenti del fiume Taro. Insieme a lui alcuni amici, moglie e figlie. Dopo essere salito su una roccia con smartphone alla mano, ha perso l’equilibrio. Nella caduta ha riportato diversi traumi.

Gli amici hanno provveduto a contattare immediatamente la Centrale Operativa 118 Liguria, alle ore 11.15 circa. Sono state quindi inviate sul posto la squadra in pronta disponibilità del Soccorso Alpino e Speleologico Liguria – Cnsas della stazione del Tigullio  e le squadre del Soccorso Alpino di Parma e Piacenza. Successivamente la Centrale Operativa 118 di Parma ha richiesto anche l’intervento di un elicottero del 118 di Pavullo dotato di verricello, con a bordo un tecnico del Soccorso Alpino e i sanitari della Croce Rossa di Bedonia.

Una volta sul posto squadre di terra e elisoccorso hanno collaborato per la messa in sicurezza del ferito. Il personale medico ha effettuato una prima valutazione dei traumi, decidendo di immobilizzare la vittima su una barella e procedere al recupero mediante verricello. L’uomo è stato trasportato all’Ospedale Maggiore di Parma, mentre il resto della comitiva è stata accompagnata dalle squadre di terra alle proprie autovetture. Accanto al Soccorso Alpino sono giunti sul posto a supporto dell’operazione di soccorso anche i Vigili del Fuoco.

Selfie in montagna, un problema in crescita

Una vicenda terminata per fortuna solo con qualche trauma, che evidenzia ancora una volta quanto i selfie rappresentino un problema da non sottovalutare in ambiente montano.

Negli scorsi mesi abbiamo affrontato ben due volte l’argomento. Lo scorso ottobre sono state due le vittime di un selfie la notizia del cui decesso ha fatto il giro del mondo. Due travel blogger indiani precipitati nel vuoto del Parco di Yosemite mentre tentatavano di scattare una spettacolare foto per il loro blog di viaggi. Una tragedia che si è verificata in uno dei punti più panoramici del Parco: il Taft Point.

A inizio gennaio 2019 un secondo incidente similare si è verificato in un’altra area altamente scenografica del globo: le scogliere di Moher in Irlanda. Vittima uno studente indiano volato per 185 metri mentre tentava di immortalarsi con un autoscatto.

Per tentare di limitare i rischi lungo i margini della affascinante scogliera, la Repubblica irlandese aveva cercato una soluzione che andasse oltre i divieti, spesso rivelatisi inutili. È stata così avanzata la proposta del selfie seat, un seggiolino su cui scattare in totale sicurezza selfie, in punti panoramici ad alto rischio. Una soluzione impattante in termini ambientali, in grado di determinare una alterazione del panorama naturale, che si è però resa inevitabile di fronte alla scarsa prudenza degli escursionisti.

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7 Commenti

  1. Un tempo si imbrogliava, mettendosi in orizzontale su un piastrone di roccia con gli scarponi puntati, mani ad artiglio, smorfia e corda tirata pure in orizzontale da un complice, poi si voltava la foto stampata in verticale. Rischio zero, grande effetto mediatico con chi non sapeva.

    1. Albert ciao, concordo e sorrido.
      prima si giocava, ma oggi si imbroglia proprio.
      Foto taroccate e ritoccatte, go pro che fanno sembrare creste hymalaiane sentieri appena fuori il rifugio.
      …e non lo fanno solo i turisti di agosto ma anche qualche “professionista”…..
      E’ la civiltà dell’immagine, dell’apparire a tutti i costi sui social, perché sennò non si “è”, non si “esiste”.

      E se non hai Facebook non sei uno che non usa uno strumento sei un emarginato sociale. Ma io so contento pure così. Emarginato ma senza “bip bip” per foto di cappuccini, fiorellini, e caz….te varie

      Ave.

  2. Adesso cosa fanno? Cartelli anti-selfie? Poltroncine per i selfie? Ma la gente cosa ha nel cervello…ah si!!! Recintiamo tutto!!!! Voglio migliaia di km di reti anti scemo. Forse non servirebbero…verrebbero scavalcate!!!

  3. Selfie in montagna e si cade
    selfie in stazione e si va sotto un treno
    selfie in auto e ci si schianta

    Ma che notizie sono? Che senso ha pubblicarle?
    Forse si pensa che così non si imitino certi comportamenti?
    Magari.
    C’è sempre meno buon senso in quello che si fa.
    Importante è far vedere a tutti quanto siamo deficienti

  4. nun avevo letto der seggiolino!!!!!

    macchè semo scemi?

    ci facciamo proprio ridere dietro da tutti ormai. Povera Italietta
    non basta l’immondizia capitale?!

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