Skialp sull'Ice Tooth per Greco e Latorre
LHASA, Tibet — L’Ice Tooth, dente di ghiaccio, splendido picco di 6.240 metri vicino alla parete Sud dello Shisha Pangma. Questa la meta della scialpinistica italo-spagnola improvvisata da Adriano Greco e Ferran Latorre, nell’unica mezza giornata di bel tempo di una settimana instabile e nevosa che sta costringendo le due spedizioni a una lunga attesa al campo base. Con loro Edurne Pasaban e altri membri delle spedizioni che invece sono saliti a piedi.
"Per noi baschi questa bella cima è legata a un brutto ricordo – ha detto Latorre -. Anni fa una valanga coinvolse Juanito Oiarzabal, Juan Vallejo, Alberto e Felix Iñurrategi e Jl Zuloaga, che morì nell’incidente. Per questo nel 2005, quando ero qui con Juan Vallejo e Jc Tamayo, non volli risalirvi. Ma ieri, con il simpaticissimo Adriano Greco, grande scialpinista e parte di un gruppo di forti italiani arrivati qui qualche giorno fa, e grazie a Roby Piantoni che mi ha prestato l’attrezzatura, ho rimesso piede sulla vetta di questa imponente montagna. Purtroppo sulla cima è scesa la nebbia, ma la discesa con gli sci è stata fantastica, così come la salita attraverso i ghiacciai".
Greco e la Lathuraz non hanno ancora "messo sci" sulla parete dello Shisha. I loro compagni di spedizione Roby Piantoni, Yuri Parimbelli e Marco Astori, invece, sono saliti lungo la via degli inglesi fino a 6.600 metri di quota, montando un campo base avanzato a 5.900 metri.
"La via dei britannici inizia con un canale lungo e a tratti ripido tra i 40 e i 55 gradi – scrive Astori sul blog della spedizione -. Una salita davvero bella, ramponi e picche perché a tratti la neve lasciava il posto al ghiaccio. Siamo saliti fino a 6600 metri poi la neve è iniziata a scendere e siamo ridiscesi fino al Campo Scott, una piccolissima cengia di roccia dove sono stipate 3 piccole tende della spedizione spagnola di Edurne Pasaban. D’accordo con gli spagnoli abbiamo dormito lì, vista l’impossibilità di piantare altre tende".
L’unico inconveniente di questo acclimatamento sono stati i corvi, che hanno fatto festa al cibo che i tre alpinisti avevano lasciato al campo deposito prima e negli zaini durante la salita poi.
"Questi grossi uccelli che volano fino a quote davvero incredibili – scrive Astori -, non solo sono affamati, ma sono anche molto furbi. Abbiamo trovato parte de cibo completamente sparita, persino i tubetti del latte condensato erano stati bucati e svuotati. Fortunatamente una parte del cibo era sul fondo del deposito sotto tende e varie attrezzature e si era salvato… per ora!".
Foto courtesy Rtve Al Filo de lo Imposible, info Shisha Pangma Autunno 2009