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Doping: la Fis perdona, la Wada no

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TORINO — Giro di vite al doping, almeno a parole. La Federazione internazionale dello sci ha fermato otto fondisti dopo i controlli antidoping effettuati oggi.

La Fis ha "interdetto" la partenza a questi sciatori di fondo, uomini e donne, a causa di "un tasso di emoglobina tropo elevato". Non si tratta però di una misura disciplinare, ha spiegato a sopresa la Fis, nè di una sanzione di alcun genere.
 
Chi invece non è disposto a tollerare sgarri è la Wada, l’agenzia internazionale antidoping. "Siamo determinati a battere ogni forma di doping!" è stato il monito lanciato da Richard Pound, numero uno della Wada, per i Giochi di Torino.
 
L’agenzia mondiale antidoping sovrintenderà ai test che saranno aumentati del 72 per cento rispetto alle Olimpiadi di Salt Lake City.
 
"La nostra è un’azione molto decisa – ha aggiunto Pound – non ci sarà nessun annacquamento. Utilizzeremo tutti i mezzi che abbiamo a disposizione per test ad altissimo livello".

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