Cronaca

Como, valanga travolge fidanzati

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COMO — Erano le quattro del pomeriggio. Un grosso strato di neve, reso instabile dalla giornata molto calda, si è staccato improvvisamente sulle pendici del Monte Galbiga, sulle montagne lariane, ed è precipitato a valle travolgendo tutto quanto si trovava sul suo percorso. Purtroppo, nella slavina sono finiti anche due fidanzati trentenni, saliti sulla montagna per un’escursione a piedi. Lei si è salvata, lui purtroppo è stato ritrovato senza vita sul fondo di un burrone, trecento metri più a valle.

I due ragazzi, entrambi originari di Salerno, erano fidanzati da circa tre anni: lui, 31 anni, era di Cava dei Tirreni e lavorava come ricercatore in Germania, lei, 33, è di Vietri sul Mare. Sabato, approfittando della bella giornata, si erano spinti sul Galbiga per fare una gita al rifugio Boffalora. Purtroppo si sono trattenuti troppo a lungo sulla montagna: intorno alle 4, dopo una giornata molto calda, il pendio nevoso sopra il rifugio ha ceduto e si è staccata una grossa valanga.

Secondo quanto riferito dai soccorritori, i due stavano attraversando un canale senza neve quando sono stati travolti dalla valanga, che si è staccata sopra di loro intorno ai 1.200 metri di quota. Lui è stato travolto in pieno ed è scomparso nel movimento della neve. Lei, invece, è riuscita a restare a galla e a liberarsi da sola. Immediatamente, ha chiamato i soccorsi che sembra fossero stati allertati poco prima da una terza persona che avrebbe assistito all’incidente da poca distanza.

In pochi minuti sono giunti sul posto due elicotteri, la squadra del 118 e due unità cinofile. La donna, ferita e in stato di shock, è stata soccorsa immediatamente e trasportata all’ospedale di Cantù, dove è stata ricoverata. Circa una ventina di uomini, nel frattempo, si sono prodigati per cercare il suo compagno, il cui corpo è stato rinvenuto circa due ore dopo, senza vita e con diverse fratture e lesioni.

"Il ragazzo è stato trascinato per circa 300 metri da una neve molto pesante – ha detto al Corriere di Como Gian Attilio Beltrami, responsabile della delegazione lariana del Soccorso Alpino –. Il ritrovamento del corpo è stato possibile solo tramite un sondaggio. La neve era troppo compatta perché i cani potessero individuare il disperso".

Il giovane si trovava sotto diversi metri di neve in fondo ad un dirupo, in una zona molto impervia. Difficile il recupero, che ha dovuto avvenire il giorno successivo con una teleferica allestita dai soccorritori.

L’incidente ha gettato nello sconforto la zona della Valle d’Intelvi, dove non era mai capitato un incidente mortale per valanga. La zona, però, non è esente da rischi: circa un mese fa, una grossa slavina si era staccata sempre sul monte Galbiga. Un distacco di diecimila metri cubi di neve, con un fronte di circa due chilometri, che era arrivato a minacciare l’abitato di Porlezza.

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