Alpinismo

Cerro Torre, 9 giorni da record

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EL CHALTEN, Patagonia — Da quando Ferrari e soci scalarono per la prima volta la parete ovest del Cerro Torre, nel 1974, soltanto altre 5 cordate erano risucite fino ad oggi a ripetere la salita. Questo almeno prima dell’inizio di dicembre, quando in soli 9 giorni 21 alpinisti sono arrivati in vetta al leggendario "Grido di pietra" dalla Via dei Ragni. Un record non solo di scalate ma anche di giorni di bel tempo, di cui di solito la Patagonia è decisamente più avara.

Dicembre 2008 passerà agli annali come un mese più che fortunato, come non lo si vedeva da anni al Cerro Torre. O quanto meno i suoi primi 9 giorni, in cui il tempo si è mantenuto favorevole agli alpinisti, regalando loro possibilità di successo normalmente molto più scarse, visti gli standard meteorologici delle vette patagoniche. 
 
Che sia un’annata record lo dicono chiaro i numeri. Dal 1974 al 2008 sulla Ovest del Cerro Torre erano riuscite a salire in cima, cioè sul fungo di vetta, soltanto 6 cordate. Dall’1 al 9 dicembre 2008 invece, sono stati ben 21 gli alpinisti che hanno raggiunto la cima della montagna.
 
Dopo la prima ascensione di Casimiro Ferrari, Mario Conti, Daniele Chiappa e Pino Negri, in vetta il 13 gennaio 1974, erano salite in cima una cordata americana nel 1977, un’altra statunitense nell’86, poi una quarta spagnola nel ’97 e una argentina nel 2005. Infine il 6 gennaio dell’anno scorso l’ultimo successo era stato ancora di due americani.
 
L’1 dicembre toccano la vetta gli argentini Jorge Ackermann, Tomás Aguilo, Charly Cabezas, Rolando Garibotti e Matías Villavicencio. Con loro c’era anche la tedesca Dörte Pietron che ha compiuto la prima salita femminile della via dei Ragni, quinta donna in cima al Cerro Torre dopo l’italiana Rosanna Manfrini e le slovene Ines Božic, Monika Kambic e Tanja Grmovšek.
 
Il 2 dicembre salgono in vetta altre due cordate. I norvegesi Ole Lied e Trym Atle Sæland scalano la parete sud-est poi attraversano la sud nella sua parte alta ed escono così sulla ovest.
 
Quindi il successo tutto italiano del valtellinese Fabio Salini e del Ragno di Lecco Matteo Bernasconi, che a una settimana esatta dalla partenza da casa, raggiungono la cima del Torre. La loro è la nona scalata della storia della parete ovest, la prima ripetizione italiana della via.
 
Una settimana di pausa e poi si ricomincia. Il 9 è un altro giorno fortunato, perchè arrivano in vetta ben 4 cordate diverse. Le prime due sono quella francese di Julien Dusserre, Pierre Labbre, Baptiste Rostaing-Puissant e Jérôme Para, e la solitaria dello svizzero Walter Hungerbühler, la prima in assoluto sulla parete ovest e la quinta sulla montagna, dopo quelle, tutte per la Via del Compressore, dello svizzero Marco Pedrini, del neozelandese Athol Whimp e degli americani Dean Potter e Aaron Martin.
 
Sempre il 9 arrivano in cima gli argentini Nico Benedetti, Flavio Manzana Renzacci, Fernando Capi Irrazabal e Jimmy Heredia. E ancora l’americano Cullen Kirk e il norvegese Bjørn-Eivind Årtun, che chiudono così questi straordinari 9 giorni al Cerro Torre diventando la 13esima cordata ad aver salito la montagna dalla via dei Ragni.
 
 
Valentina d’Angella
 
 

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