Alpinismo

Valanga sul Bianco, 8 alpinisti dispersi

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CHAMONIX, Francia — Otto alpinisti ufficialmente dispersi e sette feriti. E’ un bilancio terribile quello delle vittime della valanga che è caduta sulla via normale del versante francese del massiccio del Monte Bianco. Sul Mont Blanc du Tacul ieri alle 3 di notte sono stati travolti 16 alpinisti di diverse nazionalità, tra cui 4 italiani, tutti miracolasamente salvi. Tre svizzeri e 5 austriaci invece sono ormai stati dichiarati ufficialmente dispersi.

Otto alpinisti dispersi, e altrettanti miracolosamente salvi. La valanga caduta ieri sul versante francese del Monte Bianco è una delle più gravi e dalle conseguenze più drammatiche per perdita di vite umane verificatasi negli ultimi anni.
 
La massa di neve si è staccata ieri alle 3.15 del mattino sul Mont Blanc du Tacul, sulla via normale del versante francese. Sedici scalatori erano partiti da un’ora dal rifugio Cosmiques, a 3.613 metri di quota, e stavano salendo lungo il pendio che li avrebbe portati in cresta.
 
Le condizioni della montagna sembravano ottimali, ma inaspettatamente il seracco sommitale è crollato e ha provocato il distacco della valanga, che aveva un fronte di circa 200 metri. La massa di neve si è divisa in due parti che si sono dirette verso le cordate di alpinisti.
 
Otto di loro, 5 austricai e 3 svizzeri, sono stati completamente travolti: alcuni sono trascinati a valle per circa mille metri, altri sono stati inghiottiti da crepacci coperti successivamente dalla neve. Le speranze di ritrovarli in vita sono ormai praticamente nulle.
 
Dopo la valanga sono state chiuse tutte le vie di risalita dal versante francese: mentre le ricerche sono state sospese per il pericolo di nuovi crolli, 7 alpinisti degli otto salvati sono stati ricoverati all’ospedale di Chamonix.
 
Ai feriti ha fatto visita ieri stesso il Ministro dell’Interno francese, Michele Alliot-Marie. Secondo le autorità nonostante la gravità dell’accaduto, la valanga avrebbe potuto causare una vera e propria strage: se si fosse verificata infatti dopo le 8 del mattino, in quella zona ci potevano essere fino a 300 persone, salite in quota con la funivia.
 
Nelle operazioni di soccorso sono impegnati gli uomini del Peloton d’haute montagne della Gendarmerie di Chamonix e quelli del Soccorso alpino valdostano e della guardia di finanza di Courmayeur.
 
 
 
Valentina d’Angella

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