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Nico Valsesia da record all'Aconcagua: 255 km e 7000 metri di dislivello in meno di 23 ore

MENDOZA, Argentina — Dalla spiaggia di Las Ventanas alla cima dell’Aconcagua in 22 ore e 41 minuti. E’ il record messo a segno da Nico Valsesia, che il 24 gennaio scorso è andato in cima ai 6963 metri della montagna argentina: 255 chilometri, percorsi in bicicletta e a piedi, e circa 7.000 di dislivello positivo, un primato mondiale nel percorso no stop con il maggior dislivello positivo sul minor numero di chilometri.

Il progetto si chiama “Aconcagua 7.000” e da programmi avrebbe dovuto toccare il suo culmine tra il 27 gennaio e i primi di febbraio. Invece la vetta e il record sono arrivati prima, complice naturalmente una finestra di bel tempo che Valsesia non ha voluto lasciarsi scappare.

“La decisione di partire è stata presa in modo quasi improvviso – si legge sul blog dell’atleta piemontese -, grazie a una finestra di tempo eccezionalmente favorevole: e così, alle 17 del 23 gennaio, Nico è salito sulla sella della sua bicicletta sul lungomare di Vina del Mar, in Cile, e ha incominciato la sua salita di oltre 200 chilometri fino a Los Horcones (Argentina), a 2900 metri di quota. Un’ascesa serale e notturna lungo strade piene di traffico prima e attraverso ripidi e spettacolari tornanti poi, fino ad arrivare al punto di accesso al Parco Provinciale dell’Aconcagua, all’una di notte. Qui un rapido cambio di abbigliamento, zaino, frontale, e dopo 20 minuti partenza di corsa perso la vetta; primo step, la stazione di Plaza de Mulas, a 4300 metri di quota, raggiunta alle 6.30 del mattino del 24 gennaio. Altro cambio di abbigliamento, questa volta per l’alta montagna, e primo contatto radio con i componenti del team (Alessandro, Mattia e Dino) che nella giornata precedente avevano provveduto a piazzarsi strategicamente in quota lungo il percorso, montando la tenda a Nido de Condores, a quota 5500, e che alle 5.30 erano partiti alla volta della vetta”.

Da qui in poi il ritmo dello skyrunner è diminuito, come facilmente immaginabile per la quota ma anche per lo sforzo. Segni di disidratazione e di forte stanchezza hanno messo a dura prova Valsesia, che è stato però abilmente supportato da un ottimo team, rivelatosi di grande importanza ai fini della riuscita del progetto.

“Mentre Alessandro e Mattia raggiungevano la vetta alle 10.45 – si legge ancora nel racconto del blog dell’atleta -, Dino, a quota 6000, assisteva Nico che si era fermato in preda a una forte crisi, quasi in stato confusionale. Idratato e alimentato con qualche gel, la salita riprende faticosamente, fino a incontrare, a 6400 metri di quota, i due che nel frattempo erano discesi dalla cima. E qui la riunione dei “quattro moschettieri” è stato un momento davvero impegnativo: Nico, stravolto dalla stanchezza, si addormentava sui sassi e dava segnali si confusione. Una mezz’ora di sosta in cui è stata forte la tentazione di rinunciare e di ridiscendere prudentemente a valle. Ma la determinazione di Nico riesce sempre ad avere la meglio: e alla fine, con la scorta del fido Mattia, una scorta di acqua e barrette e una pausa con pisolino di 10 minuti a La Cuevas, a quota 6700, alle 15.41 la vetta è finalmente raggiunta. 7000 metri di dislivello in meno di 23 ore: difficile dare un’unità di misura alla cosa… basti pensare che, non considerati i 200 chilometri e 2900 metri di dislivello percorsi in bici, la sola parte a piedi viene di norma percorsa con trekking di durata variabile dai 10 ai 15 giorni”.

Il team di Valsesia è composto dal coordinatore Luca Vismara, dal film maker Alessandro Beltrame, dal fotografo Dino Bonelli, dal regista Morgan Bertacca, dal pilota di quad Mattia Torraco e dalla giornalista Monica Nanetti. Infine, come special guest della squadra nel ruolo di “special motivator”, l’attore Giovanni Storti, il comico del trio Aldo Giovanni e Giacomo.

Nico Valsesia non è nuovo a primati di questo tipo. Nel 2013 per esempio, aveva strappato il record mondiale sul percorso Genova-Monte Bianco in bici e di corsa (massimo dislivello positivo disponibile in ambito europeo) realizzato in 16 ore e 35 minuti.

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