BikeSport

L’Eroica, una festa del paesaggio e delle bici vintage

Oltre 8.000 appassionati hanno pedalato domenica scorsa sulle strade, sterrate e non, del Senese. Tra polvere, sudore e tanti sorrisi

Una grande, coloratissima festa dello sport, dell’amicizia e del paesaggio. Si può sintetizzare così l’avventura vissuta domenica 1° ottobre da 8.316 appassionati della bici (gli iscritti erano 9.024, entrambe le cifre sono dei record) sulle strade asfaltate e sterrate del Senese e del Chianti.

I più allenati e tenaci sono partiti alle 5 del mattino, al buio, per affrontare sulle loro bici d’epoca ben 212 chilometri, 145 dei quali di sterrato. All’alba il gruppo si è affacciato sulla Piazza del Campo di Siena, sacra ai cavalli e ai fantini del Palio. I più lenti sono tornati a Gaiole in Chianti, culla dell’Eroica e luogo di partenza e di arrivo, quando il cielo era ridiventato buio.

Gli altri appassionati – e il titolo di “Eroici” è stato meritato da tutti – si sono cimentati in percorsi più brevi, rispettivamente di 132, 106, 81 e 46 chilometri. Per tutti gli ingredienti sono stati la polvere, la fatica e il sudore, e i panorami sui vigneti, i calanchi delle Crete Senesi e i castelli e i borghi arroccati sulle alture. “Eroici” anche i ristori, a base non di energizzanti e barrette ma di pecorino, ribollita, uova fritte sul momento e finocchiona, e annaffiati da un bicchiere di Chianti.

A segnare l’edizione 2023 dell’Eroica, però, è stato prima di tutto il clima torrido. I partecipanti hanno pedalato in un’afa soffocante, da record. “E’ stata l’edizione più calda di sempre, ma è stata un’edizione trionfale”, ha dichiarato all’ANSA Giancarlo Brocci, 70 anni, medico nato a Gaiole in Chianti, l’unico degli ideatori che continua a occuparsi dell’evento.

“Come sempre”, dice Brocci, “l’Eroica ha riportato al centro lo sport popolare e familiare, che non conosce confini e limiti di età. Uno sport che si riconosce in una filosofia di vita che mette al centro la bellezza della fatica e il gusto dell’impresa”. Valori che avvicinano la pedalata di massa in Toscana con quelli dell’alpinismo e dell’escursionismo. Non esiste una statistica precisa, ma all’Eroica partecipano da sempre centinaia di appassionati di montagna.

Quest’anno oltre a 5.305 italiani, sono partiti da Gaiole ben 3.011 stranieri. Accanto a centinaia di rappresentanti di Francia, Svizzera, Stati Uniti e Germania, e a quelli dei Paesi Bassi e del Belgio dove la bici è quasi una religione laica, erano rappresentati Paesi remoti, non solo in termini di chilometri, come lo Swaziland, l’Afghanistan e le Isole Cayman.

Frammisti agli “eroici” normali, hanno partecipato all’Eroica 2023 personaggi famosi del ciclismo come Beppe Saronni, Erik Zabel, Alessandro Ballan, Gilberto Simoni, Davide Cassani. C’era Norma Gimondi, avvocatessa e figlia di Felice. C’era il polacco Michael Kwiatkowski, campione del mondo su strada e a cronometro e vincitore della Strade Bianche, la gara per professionisti che s’ispira all’Eroica.

La prima edizione nel 1997, al via pochi amici

“L’Eroica è iniziata come un gioco, nel 1997, con pochi amici a pedalare sulle strade del Chianti”, spiega Giancarlo Brocci. “Poi, nei primi anni del nuovo millennio, le decine sono diventate centinaia e poi migliaia, abbiamo dovuto introdurre il numero chiuso, l’Eroica è diventata un brand famoso e ha trasformato il territorio. Abbiamo coinvolto cantine, enti pubblici, produttori di bici. Nel 1997 a Gaiole non c’erano strutture ricettive, oggi ci sono 1.320 posti-letto”.

Sul perché successo dell’Eroica si scrive e si discute da anni, ma è certo che l’evento sulle bici storiche s’intona ai colli del Senese, e contribuisce a proteggerli. Quasi trent’anni fa, le iniziative di Brocci e dei suoi amici volevano tutelare dall’asfalto le strade sterrate del Chianti, nell’interesse degli escursionisti in bici, a cavallo e a piedi.

A rendere attrattiva l’Eroica è fin dall’inizio il rapporto (prima di tutto nel nome) con il grande ciclismo del dopoguerra, quello di Coppi e Bartali, che riusciva a trasformare milioni di italiani in tifosi. Grazie al successo dell’evento di ottobre, è nato un “circuito permanente” di 209 chilometri, attrezzato con alberghi bike-friendly e officine specializzate.

All’Eroica si pedala con un abbigliamento vintage, e questo ha creato un indotto importante. E’ stata un’idea brillante aprire l’evento non solo alle bici “antiche”, costose e scomode e difficili da guidare, ma anche a quelle che hanno più o meno cinquant’anni, con le ruote strette e il cambio sul telaio, che migliaia di italiani hanno in cantina grazie al babbo e al nonno, e che molti di loro hanno pazientemente rimesso a posto.

Una formula che ha conquistato il mondo

Negli ultimi anni, nonostante il Covid-19, la pedalata di Gaiole si è allargata, ed eventi a marchio Eroica sono via via nati in Inghilterra, in Sudafrica, in Olanda, in California e in Giappone, e anche sulle Dolomiti, tra i vigneti del Prosecco e al Gran Sasso. La prossima novità, il 10 febbraio del 2024, sarà l’Eroica Cuba. Alcuni di questi eventi, a marchio Nova Eroica, sono aperti alle bici gravel e coinvolgono ancora più pubblico.

Le spiagge e le piantagioni di canna da zucchero di Cuba, come il Golden Gate, il Fujiyama, i vigneti del Veneto e Campo Imperatore, offriranno ai partecipanti dei magnifici sfondi per la loro fatica e il loro sudore. Per migliaia di uomini e donne innamorati della bici, però, la vera e unica Eroica è quella di Gaiole e del Chianti, con le strade bianche e i loro impietosi saliscendi, con la Torre del Mangia di Siena che compare in lontananza, con il passaggio ben prima dell’alba ai piedi delle mura e delle torri del castello di Brolio, illuminato dalle torce. Il successo dell’Eroica, oltre che dal suo regolamento, dipende da queste e altre suggestioni. Ci si rivede a Gaiole, nel primo weekend di ottobre del 2024.

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