Cronaca

Tragedia sull’Ecrines: morti 5 alpinisti

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GRENOBLE, Francia — Salivano legati in cordata. E legati in cordata sono precipitati nel vuoto. Cinque scalatori francesi, tra cui un padre con le sue due figlie, sono morti ieri pomeriggio scivolando da un pendio ghiacciato in un baratro di roccia. E’ accaduto sulla Cime du Vallon (3.406 metri), nel massiccio dell’Ecrines.

La tragedia è avvenuta ieri, nel tardo pomeriggio, ma la notizia è stata diffusa solo questa mattina dalle autorità francesi. La cordata sarebbe scivolata su un ripido pendio, completamente ghiacciato, precipitando per 150 metri oltre un salto verticale di roccia.
 
Nell’incidente sono morti un padre di 50 anni, le sue due figlie di 17 e di 21, ed una coppia di cui non sono state rese note le generalità. Tutti erano legati in cordata e tutti erano originari della regione di Rhone-Alpes, nella Francia meridionale.
 
Secondo quanto riportato dalla stampa francese, l’allarme sarebbe partito intorno alle 20 dal rifugio d’Olan, dove la cordata avrebbe dovuto fare rientro. Subito sono scattate le ricerche e dopo poche ore una squadra di soccorso ha trovato e recuperato i cinque corpi, riportandoli a valle intorno alle 22.30.
 
Le cause della tragedia sono ancora tutte da capire. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che uno dei componenti della cordata sia scivolato su un pendio ghiacciato, trascinando nel baratro anche i suoi compagni.
 
La salita è descritta nelle guide alpinistiche come piuttosto facile, ma è molto lunga, con alcuni passaggi particolarmente esposti e su neve dura. Per affrontarla, sono necessari piccozze e ramponi.
 
Al momento non si sa se le cinque vittime della tragedia sulla Cime du Vallon fossero dotati di piccozza e ramponi. Ma è certo che le autorità francesi hanno aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dei fatti.
 
Per salire sulla Cime du Vallon si parte dal paese di La Chapelle-en-Valgaudemar, a 1.100 metri di quota. Oltre duemila metri di dislivello devono essere superati per arrivare in vetta, e l’unico punto di appoggio durante la salita è il rifugio d’Olan, a circa 2.350 metri di quota.
 
Sara Sottocornola

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